Stalettì – SS 106, i nostri figli rischiano la vita ogni weekend


Le vittime della strada statale 106 nell’anno 2015 salgono a quota 16. Ben sedici persone hanno perso la vita in uno dei tratti di strada più pericolosi d’Europa. Tanti gli articoli di giornale, gli appelli allo Stato, le condoglianze ed il cordoglio da parte delle Istituzioni. Ma in un contesto di rassegnazione e di apatia da parte di chi dovrebbe battere i pugni sul tavolo e di chi dovrebbe incatenarsi per protesta, la cosa più incredibile sta nel fatto che nessuno si accorge che i nostri figli ogni fine settimana utilizzano la “strada della morte” come un parcheggio o, peggio ancora, un lungomare. Ci giungono innumerevoli segnalazioni da parte dei residenti della frazione di Stalettì, da parte di cittadini e di turisti ogni settimana. Foto agghiaccianti che dimostrano file e file di auto in sosta selvaggia, ragazzi che attraversano la SS106 al buio, inversioni di marcia pericolosissime. Non mancano i vari sinistri denunciati tra i quali una ragazza che, mentre attraversava la strada per recarsi in discoteca, è stata letteralmente sbalzata in aria da un’auto in corsa che per fortuna viaggiava a modesta velocità. Perché aspettare sempre il morto prima di intervenire? Quante altre vittime dovranno esserci? Possibile che gli imprenditori non vogliano investire pochi spiccioli in servizi navetta e possibile che gli amministratori locali e le Forze dell’Ordine facciano finta di nulla? Forse ci sono interessi occulti da tutelare? Ben vengano i vostri interessi ma la vita dei nostri ragazzi vale molto di più. Per non parlare del disagio provocato ai viaggiatori che si vedono costretti a dover sopportare ore di fila snervante per rientrare a casa oppure per andare a lavorare visto che il tratto di SS106 ricadente nel Comune di Stalettì è l’unico percorso che unisce il Capoluogo di regione a tutta la zona del basso Jonio. La nostra associazione si batterà sempre per interrompere questo sterminio, si batterà sempre a tutela della vita perché nel 2015 non è più concepibile morire così.

Ass. Vittime della Strada

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