Stati generali e turismo culturale


 Lodevole iniziativa, fare il punto sulla situazione del turismo in Calabria, e ipotizzarne e organizzarne le prospettive.

 Intanto scopriamo che il turismo non dà alla Calabria chissà quale apporto, tutt’altro. Ovvero, se uno capita in Calabria verso il 10 agosto, trova masse sulle spiagge; se aspetta il 25, già le masse calano assai; a settembre…

 Non va bene, e dobbiamo fare molto meglio. Per quanto mi riguarda, e qualcosa ne so, parlo del turismo culturale.

 Una premessa indispensabile. Il turismo culturale va sottratto d’urgenza alla cultura ufficiale calabrese. Questa è, infatti, intellettualistica e libresca e pesante e depressa e piagnona (retribuita, come le prefiche), e, quel che è peggio, sconosce la storia calabrese. Se chiedete a qualcuno, il massimo che sa è Pitagora, sconoscendo quasi totalmente tutta la storia della Magna Grecia, incluse le innumerevoli guerre. Io avrei un’ideona, ma la dirò solo se mi arriva una raccomandata rr e protocollata. Se chiedete di Campanella, vi diranno che fece la sua sgangheratissima congiura; e se ne impipano della filosofia… Gioacchino da Fiore? Appena sentito nominare, senza Dante Alighieri…

 I Bronzi? Devono per forza essere forestieri naufragati. Prove del naufragio? Zero.

 La lettura che la cultura ufficiale fa della nostra storia è noiosa e pedante e malinconica. A Rimini campano – anche – con Francesca e Paolo; a Verona, con Romeo e Giulietta… Eccetera.

 Servono dunque due cose:

1. Conoscenza della storia calabrese, che, ripeto, è scarsa e confusionaria e politicizzata.

2. Dunque, deideologizzazione della storia. Esempio: in Calabria c’era il feudalesimo; a parte che c’era dovunque, in Gran Bretagna c’è tuttora, ovvero Camera dei Lord.

 Abbiamo qualche buon modello di turismo culturale: Altomonte; Santa Severina; Gerace; Scolacium; Kaulon; Locri… in alcuni di questi luoghi, il turismo culturale ha generato anche un’economia locale un tempo impensabile.

 Abbiamo invece, negli anni, sperperato occasioni immense di turismo internazionale: s. Francesco di Paola (2007, 2016, 2019); Giglio (2010); Gioacchino tramite Dante (2021); Gagini (2021); insurrezione calabrese contro Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat (2006 sg); fucilazione del medesimo (2015)… eccetera… Occasioni che dovevano attirare in Calabria mezza Europa, inclusi i produttori della birra Paulaner; e invece sono passate in silenzio anche in Calabria.

 Ora siamo al 2022 dei Bronzi: vedremo.

 Storia e cultura sono anche i borghi, per turismo esperienziale; i pellegrinaggi; l’enogastronomia, se genuina, dieta mediterranea inclusa…

 Si può fare molto, se l’affare viene messo in mano a chi conosce i luoghi e la storia; e a chi ha la professionalità del turismo.

Ulderico Nisticò