Stipendi tagliati a chi ritarda. Musica per le mie orecchie.


 Questo si legge stamani su più giornali: verranno puniti in ciò cui più tengono, nella tasca, gli impiegati che non pagano le fatture eccetera.

 Musica per le mie orecchie, soprattutto se penso allo squallido fatto che la Calabria ha finora speso solo il 6,4% degli 11 miliardi che ha di PNRR. La Calabria che è l’ultima d’Europa; la Calabria che ha infiniti bisogni; e proprio in Calabria ci sono moltissimi cialtroni che palleggiano le pratiche e non pagano a chi spetta. Niente può farmi più felice della notizia che un passacarte calabrese inetto e ciuco (con laurea) ha perso dei denari.

 E lo so che poi farà ricorso al TAR, e il TAR gli darà ragione anche se ha, come ha, marcio torto; ma intanto si deve pagare l’avvocato, e litigare a sangue con moglie e figli. E si sparge la voce…

 Anzi, io ne pubblicherei i nomi: “il dottor X, funzionario dell’ufficio Y, non ha speso i soldi e non paga le fatture”. C’è la privacy? Ebbene, ne riparliamo in tribunale.

 Ma se sono ciuchi e inetti? Ebbene, si pensionino, si licenzino, si diano malati: insomma, in qualsiasi modo si levino dai piedi. Non perdiamo nulla, anzi ci guadagniamo, se tantissimi, soprattutto in Calabria, son stati assunti per raccomandazione; e semplicemente non sanno fare nulla, e stanno lì per non fare nulla, tranne una continua pausa caffè.

 Non sanno, e hanno paura di firmare, essendo consapevoli della loro incapacità. Ebbene, paghino qualche giovane di valore che lavori al loro posto.

 Insomma, abbiamo urgenza di spendere i soldi PNRR; la Calabria ne ha un’esigenza vitale. E se il governo annunzia l’intenzione di colpire gli stipendi degli ignoranti e dormienti, spero non siano parole.

Ulderico Nisticò