Turismo: Habent oculos ad videndum et non vident


Molti nostri concittadini soveratesi non guardano con gli occhi ma con la memoria e i modi di dire, “Quanta gente” e “Perla dello Ionio”, e, l’ultima che circola stamani 28, “migliaia di turisti”. Siccome non c’era nemmeno il Lungomare zeppo di passeggiatori, o la sera dei fuochi di Portosalvo, io vorrei sapere non parole al vento, vorrei sapere numeri.

Numeri? A Soverato si contano sei (06) piccoli alberghi effettuali con un totale di posti letto risibile rispetto non ad Ibiza ma a Montepaone: è facile, anzi per gli albergatori è obbligatorio, contare quante camere hanno locato e a quanti ospiti; lo stesso per i B&b. Fuori i numeri.

Non possiamo sapere quanti hanno preso appartamenti in NERISSIMO e senza alcun controllo né fiscale né (che m’interessa di più) di ordine pubblico. Mi contento della statistica a occhio della “gente sul Lungomare”, che è stata pochissima a luglio e scarsa anche ad agosto.

Quanto alle automobili inquinanti invano alla ricerca di un posto centralissimo, esse non sono turismo ma esattamente il contrario del turismo: sono flussi, che portano a Soverato quasi solo monossido di carbonio e fastidio. Mettiamo i parcheggi a pagamento? Non sia mai!

Attrazioni? Leggete, alla fine della vendemmia, il programma… ma quale programma, l’elenco di cosette da niente e da dilettanti. A proposito: dopo una proiezione per pochi intimi, che fine ha fatto il Gagini, e quanti forestieri sono andati a vedere la Pietà?

Poi date un’occhiata a certe valide iniziative dei paesi vicini, anche dei borghi interni. E accorgetevi che vi si stanno aprendo ristoranti di qualità; e quando verranno utilizzate le case a prezzi equi, da Soverato sparirà anche il furbesco NERO.

Ora, per un attimo, gioco anche io al calabresotto tipico, e mi chiedo “Di chi è la colpa?”; qualcuno dirà dei Romani, qualcun altro dei Borbone, i più saputi (ahahahahahah) di Garibaldi. E invece rispondo che la colpa è di tutti, e tutti hanno lasciato, anzi voluto che a Soverato il turismo degenerasse per qualità. Si ha l’impressione che a dominare la città sotto questo aspetto sia chi ha consapevole interesse a qualità bassa, che non impone né spese né iniziative. Che fare?

1. Applicare IMMEDIATAMENTE il Piano Spiaggia, a cominciare dalla rimozione di detriti e relitti in pieno centro del litorale.
2. Imporre PROFESSIONALITÀ e regolarità dei gestori e del personale.
3. STRONCARE il nero sotto qualsiasi forma; ripeto che è una questione di ordine pubblico e della tanto strombazzata legalità da tracce di tema.
4. OBBLIGARE i proprietari ad affidare il fitto ad agenzie autorizzate e responsabili anche della qualità degli appartamenti, spesso dubbia. Chi non è in grado o non vuole adeguare i livelli, si venda l’appartamento.
5. PARCHEGGI a pagamento, s’intende non il disastro d Mancini, però deterrenza a chi vaga come anima in pena e disturba la gente.
6. DIVIETO effettuale di occupazione spazi con fiori e sedie. Controllo dei posti riservati, a volte non più necessari.
7. ATTRAZIONI degne di questo nome, e, ogni tanto, una botta di cultura. Vedi cerimonia dell’alba, sola occasione davvero di CULTURA, anche se qualcuno l’ha spacciata per una questua. Ecco, chi non è in grado di capirla, la cultura, ci deve fare la cortesia di tacere.

Ricordo a tutti che Soverato ha nel turismo la sola possibilità di economia: gli impieghi pubblici sono in netto calo, ospedale incluso; le scuole, fin quando reggono al calo demografico; l’artigianato è sparito; i piccoli negozi aspettano i saldi.

Ulderico Nisticò