Una sinistra oligarchica ed elitaria


 Per farla breve, dice Aristotele che le oligarchie vengono abbattute dalle democrazie, il tutto da intendere in modo asettico e senza retorica, cioè considerando i regimi tutti sullo stesso piano. I risultati elettorali mostrano che la democrazia spazza via l’oligarchia, il potere dei pochi.

 Chi sono, questi pochi? Sono le due categorie le quali, esse sole, sono oggi la sinistra: gli apparati interni e professionali di partito, e gli intellettuali. E già, se uno del pianeta Marte scendesse in Italia, si farebbe l’idea che essa Italia è al 95% di sinistra o di centrosinistra: e lo dovrebbe costatare dai giornali, dai comizi, dai sindacati, da Facebook, dai premi letterari, da Sanremo, dalla gran parte delle omelie domenicali, da un linguaggio che, anche inconsciamente e automaticamente, è di sinistra… Poi si va a votare, e, sotto gli occhi del marziano, la gente vota centrodestra con prevalenza a destra, o non va a votare.

 C’è dunque una sinistra oligarchica, elitaria, potentissima ma numericamente sempre di meno e con intellettuali sempre più isolati, e anche sempre più antipatici con la loro tristezza in pubblico… e abbuffate a tavola: fidatevi, ne sono testimone e complice. E intellettuali senescenti sempre più nervosi e che se la cavano con ingiurie.

 Intellettuali ben foraggiati, e lontanissimi dai problemi reali della Nazione, e da quelli delle singole persone. Vi ricordate il “patriarcato”, le due settimane in cui si doveva dire “patriarcato” anche al bar per un caffè? Ecco, secondo gli intellettuali, bastava dire “patriarcato”, ed erano certi facesse lo stesso effetto di abracadabra e aprimi Sesamo. Poi persino loro si accorsero che il famigerato Filippo era l’esatto contrario di un burbero e baldo patriarca, e sono tornati a Greta che per i temi in classe va quasi più di moda della lotta alla mafia, ovviamente segue cena. Tanto i ragazzi se li portano copiati da quelli della nonna quando andava a scuola.

 Ah, c’è pure l’antifascismo, negli ultimi giorni dilagante, e che però ha fatto lo stesso effetto del patriarcato: zero. Da notare che, con l’ignoranza che trionfa nelle scuole, con particolare riguardo alla storia, i più nemmeno hanno la più pallida idea di cosa successe tra il 1919 e il 1945… e seguenti. Ah, lo ignorano anche gli intellettuali monologanti.

 Con un sistema da intellettuali, il PD ha eletto segretaria un’intellettuale ricca, cosmopolita e sorridente, che non ne imbrocca una; e che presto andrà ad allungare la lunghissima lista degli ex segretari. L’ha eletta come? Vi giuro che io, e dico io, cioè Ulderico Nisticò di cui nemmeno i gatti morti ignorano non solo le idee ma le più istintive sensazioni, io ero stato invitato a votare alle primarie del PD in cambio di € 02. Me li sono risparmiati, però avrei votato, se mai, Boccaccini; e invece i passanti votarono Elly.

 Siccome una sinistra è utile, nel mondo liberalcapitalistico, ed è invece inutile la sinistra attuale, essa dovrebbe ripensarsi radicalmente; e smetterla di affidarsi a storiografi della domenica e femmes savantes che ripetono le stesse pappardelle a memoria davanti a un pubblico che prima dorme poi batte le mani.

 Lo dico sul serio: serve, una sinistra seria; perdente, ma serve. Ci sarebbe una sinistra nella cd destra, ma non la sta a sentire nessuno: tanto vince lo stesso, la destra.

Ulderico Nisticò