Una tesi sulla Nocciola Tonda di Calabria all’Università di Catanzaro


Benedetta Giuseppina Zaffino

Che la nocciola Tonda calabrese attiri l’attenzione del mondo accademico e scientifico è fatto noto, ne sono dimostrazione lo studio in atto, nell’ambito del progetto “Borgo della Nocciola”, per indagarne le potenziali proprietà nutraceutiche, da parte del Centro di ricerca Crisea, come anche l’attività di studio condotta nell’ambito del progetto Valtifru 4.0. Ne sono dimostrazione anche le tesi di laurea realizzate negli anni dagli studenti di diverse università italiane.

Da ultimo l’elaborato, realizzato, all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, da Benedetta Giuseppina Zaffino, relatore Giosuè Costa, docente di Chimica degli Alimenti. “Nocciola Tonda di Calabria: un tesoro nutrizionale della Valle dell’Ancinale” è il titolo della tesi della brillante neolaureata del Corso di Biotecnologie (Scuola di Farmacia e Nutraceutica).

«Un ennesimo riconoscimento del lavoro dei produttori aderenti al Consorzio “Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria” e dell’Associazione dei produttori che hanno fatto propria la scelta di produrre in bio, innescando una vera operazione di rilancio della cultivar “Tonda Calabrese”, elemento di biodiversità, che punta al riconoscimento Igp» ha commentato Giuseppe Rotiroti, presidente delle due realtà produttive.

«L’attenzione del settore scientifico per la nocciola, prodotta prevalentemente nei territori di Cardinale e Torre di Ruggiero, ci onora e ci gratifica. Dà maggiore valore al nostro prodotto che si distingue per qualità, sulla quale abbiamo puntato molto, da ultimo anche con la coltivazione biologica» ha dichiarato Rotiroti.

 La stesura della tesi, avente come oggetto la Nocciola Tonda di Calabria, si pone l’obiettivo di fornire un quadro completo e dettagliato riguardo l’argomento. L’interesse è volto verso l’aspetto territoriale e le potenzialità di molti prodotti naturali di esercitare, con le loro proprietà, effetti benefici per l’organismo.

L’analisi dell’argomento prende avvio dalle origini della pianta di nocciolo e dei suoi frutti, riportando curiosità e leggende, con la descrizione botanica e con la descrizione delle diverse varietà di nocciola esistenti nelle differenti aree geografiche, ponendo particolare attenzione al territorio calabrese.

«La nocciola ed i suoi sottoprodotti – ha riferito il docente Giosuè Costa – hanno attirato notevole attenzione nel corso degli anni, parallelamente alla crescita continua della coltivazione e produzione.

Questa tesi ha inteso esplorare la ricerca inerente la nutrizione, i componenti bioattivi, le funzioni biologiche e le applicazioni della nocciola, insieme alle sue varianti e ai suoi derivati.

La composizione della nocciola nelle diverse regioni è sostanzialmente la stessa, ma la proporzione dei contenuti può variare per motivi geografici. I componenti bioattivi della nocciola sono principalmente polifenoli, oltre a fibre alimentari, proteine, polisaccaridi, paclitaxel. Un aspetto particolarmente importante è che gusci, bucce e foglie di nocciolo contengono taxani e, fra questi, il già citato paclitaxel, capaci di inibire la proliferazione delle cellule tumorali e ridurre la velocità di trasformazione delle cellule negli stadi intermedio e tardivo.

Le nocciole sono una fonte di fitosteroli, sostanze importanti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, di elementi minerali e di antiossidanti, utili a contrastare lo stress ossidativo e ridurre il rischio di malattie legate all’età; contengono diversi flavonoidi, come quercetina e kaempferolo, noti per le loro proprietà antinfiammatorie, che contribuiscono alla prevenzione delle malattie croniche, e molti altri composti. Le nocciole ed i loro derivati sono un’eccellente fonte di nutrienti essenziali e composti bioattivi. Con un consumo regolare, si garantisce un ottimo livello di funzionalità e proprietà favorevoli alla salute che potrebbero avere preziose applicazioni nell’alimentazione, industrie farmaceutiche, cosmetiche ed altre».