Michele “Lando” Montalto,33 anni, originario di Soveria Simeri. Qui cresce e, da sempre, rivela una passione smisurata per la musica: da autodidatta, a 16 anni già bene si destreggia con la chitarra in mano. Evidenti, nella sua formazione, le influenze delle sonorità rock dei Led Zeppelin e Deep Purple, ma di cui la maturazione artistica di Lando porterà a smussare gli angoli, strizzando l’occhio ai generi ballade e folk rock, da Battiato a Vasco Rossi, passando per De André. Ma senza disdegnare Rino Gaetano: Lando è l’esempio di come amare la musica a 360 gradi.
Inizia presto anche la sua avventura nei gruppi musicali: debutta al microfono con i Radio Quasar, band rock di giovanissimi ragazzi di cui è cofondatore. Frontman e chitarra solista, fin da subito predilige però armarsi di penna e buttar giù i primi testi: nasce qui, il Lando aspirante cantautore. Con Terre Aride, gruppo che rappresenterà la seconda esperienza di chitarra solista, Montalto approfondisce il tema della scrittura accanto a Stefano Bovino, persona importante nel suo personalissimo processo di crescita, da cui apprende e fa tesoro. Terminata questa fase, ne inizia subito una successiva di studio ed introspezione: un Lando più maturo, che nel frattempo ha anche coronato il sogno di laurearsi in quella che è l’altra sua passione, gli animali, e getta le basi del progetto che oggi ha portato alla luce. Scrive, compulsivamente scrive, rilegge e modifica finché nasce e trova il coraggio di pubblicare il suo primo inedito, L’artista, in cui Lando sviluppa testo e melodia, arrangiando il brano con Fabrizio Rotundo ed il Relic Sound Studio.
Da giovane emergente del panorama indipendente, nel solco impegnativo della tradizione del cantautorato italiano, visti gli apprezzamenti già promette, ben presto, una nuova raccolta di inediti.
Il brano che segna il debutto sulla scena è “L’Artista”, inedito che sembra aver già riscosso le simpatie del pubblico abituato alla musica più impegnata italiana: col prossimo brano, promette di non tirarsi indietro. Qui il primo inedito, L’Artista:
L’artista è la rappresentazione di ciò a cui oggi l’uomo aspira: l’apparenza. Nelle sue molteplici forme, apparire è cura, nei momenti più bui dell’esistenza umana come maschera del dolore, ma è anche malattia, dell’uomo egocentrico che millanta ciò che non è. “La dama di corte che veste bene e nasconde chissà”, siamo nient’altro che noi, che sorridiamo nei guai oppure coltiviamo la falsità. “Passa il tempo e le mura crollano”, indica le verità che gli occhi esprimono, unica vera sostanza dell’uomo che, o smette i panni dell’artista o sarà vittima del suo tempo, a mostrargli quanto è effimera l’apparenza. Chi solo insegue l’utopia della sincerità potrà “svegliarsi presto così da vedere i colori, sentire i profumi, ascoltare i suoni”, esperienze di cui l’oppressionedi una maschera costringe a privarsi.