Cassiodoro e san Francesco di Paola in Arcidiocesi


cantisani-cassiodoro Un fine settimana intenso, e una delle ormai consuete attività diocesane di promozione della cultura cattolica; non nuove, certo, ma che stanno ricevendo deciso impulso da mons. Bertolone.

 Venerdì 7 ottobre 2016, nella sede della Regione, è stato presentato il dotto volume di mons. Cantisani “Confido in te, Signore”, Jaca Book, 2016, traduzione e commento dei Salmi nell’opera di Cassiodoro; il testo, terzo del lavoro, è preceduto dalla prefazione di mons. Bertolone. E sono in preparazione il quarto e il quinto. Ha presentato con ricchezza di argomenti don Antonio Tarsia. Sono intervenuti l’arcivescovo, i rappresentanti dell’Unione Ciechi, un assessore regionale , U. N. Riprendeva la tv Padre Pio.

 La conoscenza di Cassiodoro sta molto progredendo, nell’ultimo mezzo secolo, da quella che prima era solo una vaga idea. Grazie agli studi della Noyè e della Zinzi e di altri, si getta luce sui luoghi cassiodorei degli agri di Squillace, Stalettì e contermini; vengono pubblicate con dotti commenti le opere; si guarda alla figura storica anche contestualizzandola nel periodo storico e nel territorio. Cassiodoro appare, come direbbe egli stesso, “modernus”, quindi anche nostro contemporaneo.

 Domenica 9, nella cattedrale di Catanzaro, il convegno su san Francesco di Paola; hanno relazionato U.N., ““Il tempo e i compagni del santo”; e il prof. Giuseppe Caridi dell’Università di Messina: “Il punto sulla figura storica di S. Francesco di Paola”. Si è parlato di Picardo e Cadurio; e Caridi ha argomentato sulle fonti e sull’interpretazione della spiritualità del Paolano. Mons. Bertolone, per sua scelta, ha parlato del santo nell’omelia della S. Messa, concludendo così i lavori.

 Chi scrive non può però esimersi da far notare a chi legge che solo la Chiesa sta ricordando san Francesco di Paola, nella più totale dimenticanza di Università e Regione e roba del genere. Fosse per loro, questa ricorrenza del 1416 cadrebbe nel vuoto torricelliano.

 Io ho fatto la mia parte, portando un mio lavoro teatrale, regia di Maruca, a Squillace e all’Expo di Milano. Ma io!

 Come passano all’oblio il millenario dei Normanni (1016); e la nascita di Carlo di Borbone (1716). Caridi, che ha scritto un libro anche sul grande re, è stato invitato in Spagna: in Spagna! Carlo infatti…

 Ma a chi glielo racconto? Lasciamo perdere; e continuiamo a lavorare dove si trova spazio spirituale e culturale, nell’Arcidiocesi di Catanzaro – Squillace.

Ulderico Nisticò


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