Chiusa l’area di Scolacium?


scolacium2Vedrete che tra accorati appelli e politicanti vari, per l’area archeologica troveranno una mezza toppa, onde evitare chiusure indesiderate. Beh, diciamo inopportune: che l’apertura di Scolacium sia desiderata sul serio, ho qualche dubbio!
Bisogna riconoscere che certi spettacoli estivi attirano gente tra i ruderi; non credo che la nobbbblesse di Catanzaro (più b, più nobile!) s’intenda di raffinata musica, ma pure per farsi vedere, per la “parraterha”, ci vanno. Per tutto il resto dell’anno, la Colonia Minervia Nervia Augusta Scolacium, detta alla buona Roccelletta, dorme il sonno dei secoli, anzi dei millenni.
Millenni: fondò Scillezio, secondo il mito, Menesteo, re di Atene; comunque era una colonia degli Ateniesi: mica poco, ragazzi. Atene, il che ci farebbe concittadini di Dracone, Pisistrato, Solone, Milziade, Temistocle, Aristide, Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane, Socrate, Platone, Fidia, Senofonte, Pericle, Demostene e infiniti altri.
Macchè, non gliene frega niente a nessuno, e spacciano il solito e infondato Ulisse; senza manco sapere che di posti “fondati” da Ulisse ce ne sono a centinaia in tutto il Mediterraneo, una vera inflazione e svalutazione… ma che dico, Mediterraneo? “Ceterum et Ulixen quidam opinantur longo illo et fabuloso errore in hunc Oceanum delatum adisse Germaniae terras, Asciburgiumque, quod in ripa Rheni situm hodieque incolitur, ab illo constitutum nominatumque”, niente di meno che una città della Germania, secondo Tacito. Ma non c’è riparo all’ulissomania calabra e piccolo borghese!
La colonia romana è di quelle gracchiane; la rifondò l’imperatore Nerva (96-8 dC), donde il nome. Nome che ha in comune con Gloucester (Colonia Nervia Glevium [castrum]) in Inghilterra e Sétif in Algeria (Colonia Nerviana veteranorum Setifensium). Io, unico al mondo a saperlo, proposi qualcosa ai sindaci di Borgia e Squillace e alla Provincia, ma sono rimasto come prima, l’unico a saperlo. Di Sétif e Gloucester, non gliene importa niente a nessuno.
Lo stesso per Cassiodoro nativo del luogo, a parte una tardiva pretesa di santificazione rimasta a circuito chiuso.
Segue quella singolarità davvero rara, che è la presenza dell’imponente edificio sacro. Non è né basilica né bizantina, è un’abbazia normanna forse mai completata: ma è davvero unico un segno di tale continuità dal mondo greco al Medioevo.
Per gli appassionati di parapsicologia, le tombe romane che nelle notti di plenilunio parlano. Macché, manco gli spiritisti ci vengono!
Insomma, la solita incapacità calabrese di valorizzare quello che abbiamo, anche a vili scopi di turismo culturale. Eh, quanti paesini umbri e toscani campano alla grande con una torre abbondantemente rifatta!
Noi, con un’area archeologica di tale importanza, e circondata da luoghi interessanti come Soverato Vecchio, Montauro, Stalettì, Squillace, Catanzaro, noi ne facciamo ben poco o quasi nulla.
Che si potrebbe fare? Beh, sono zeppo di idee, ma stamani mi sono svegliato storto, e ho deciso che le do solo a pagamento, visto che gratis non le vogliono.

Ulderico Nisticò


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *