Le strane e biasimevoli critiche al prof. Ulderico Nisticò


Ho letto alcune critiche rivolte al Prof. Nisticò che mi hanno lasciato letteralmente di sasso, sia per il tono che per il contenuto.
Come è possibile non avere riguardo per un uomo che ha insegnato lettere nelle scuole superiori per alcuni decenni, che ha scritto una ventina di libri e che ha dato lustro alla Calabria. Le critiche rivolte a Lui sembrano rivolte ad un peracottaio più che ad un uomo di cultura della sua portata.

Mi vengono in mente le parole del poeta francese Alphonse de Lamartine: «La critica è la potenza dell’impotenza». Chi riversa cattiverie e malignità contro gli altri, cerca di abbassarli al proprio infimo livello. Il Sud fa fatica a migliorare il proprio stato anche perché molti credono che il miglioramento consista nell’imporre sofferenze agli altri, a prescindere dal merito, dal torto e dalla ragione. Le persone che hanno una laurea dovrebbero quanto meno rispettare le regole del galateo quando fanno delle critiche. «Chi gli ha dato la patente dello storico ?» ho letto.

Nessuno storico è provvisto di patente, perché non prevista dalla legge. Non si devono criticare gli altri per invidia, né per distruggere in loro ciò che non si è capaci di costruire. Io conosco il prof. Nisticò solo di nome, ma questo mi basta per dire ciò che ho detto, senza offesa per nessuno.

Orlando Tavano
-Borgia (Cz)-


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