L’odissea degli operatori ecologici dell’Unione dei Comuni del Versante Jonico


Continua l’odissea degli operatori ecologici dell’Unione dei Comuni del Versante Jonico. Ai 40 lavoratori, padri di famiglia, mancano ancora oggi gli stipendi relativi alle mensilità di maggio, giugno e luglio. Spettanze che dovrebbero essere saldate dalla Ecoservizi, la società committente fino al 31 luglio, che a sua volta deve incassare le relative somme dalla stessa Unione. Mentre, entro il 15 settembre sarà in pagamento, la mensilità di agosto, che sarà ora liquidata dalla nuova società, la ditta subentrata ad Ecoservizi. Lunghi mesi di attesa durante i quali i lavoratori, praticamente senza soldi, hanno garantito il servizio in un territorio turistico e balneare facendo andare tutto per il meglio.

La stesso senso di responsabilità che hanno avuto questi lavoratori ora, con forza, la si chiede alle controparti affinché si metta la parola fine a questa vicenda che ha messo in ginocchio intere famiglie nonché la dignità di quei padri costretti, per far fronte ai problemi giornalieri, a rivolgersi a parenti ed amici. Dalla riunione in Prefettura tenutasi ad inizio estate in cui determinate garanzie erano state date circa la risoluzione in tempi brevi della vertenza, sono passati due mesi ed ancora non si hanno certezze. La situazione sul campo resta pesante, e la tensione è altissima.

E se il subentro della nuova società, al posto della Ecoservizi, che dal primo agosto garantisce il servizio, ha dato una prospettiva lavorativa a 40 padri di famiglia, resta in tutta la sua gravità la questione delle mensilità arretrate. Preoccupazione che aumenta nei lavoratori e nello loro famiglie, proprio per il fatto che la ditta, non operando più su quel territorio ,può far venire meno la giusta attenzione istituzionale necessaria ad una risoluzione positiva e definitiva per una vicenda che si trascina da mesi. Quindi, alle controparti interessate chiediamo di mettere in campo in tempi brevissimi tutte le azioni necessarie per porre fine ad uno stato di disagio che non può protrarsi ulteriormente.


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