Per le prossime regionali


Più di metà dei sindaci calabresi si sono schierati con Oliverio. Detto così, sembra vero: ma facciamo un esempio concreto, che è Soverato. A Soverato, Alecci ha ottenuto un certo successo personale come candidato del PD, tuttavia la tendenza delle elezioni del 4 marzo è stata quella nazionale, con un tracollo del PD appena frenato; mentre, sempre per fare esempi, il crollo è stato evidente a Satriano e Chiaravalle eccetera. Conclusione: Alecci ha un buon consenso come sindaco, in sé e anche per l’assenza assoluta della benché minima alternativa; ciò non significa che se Alecci chiede voti per Oliverio, la gente glieli concede.

È una premessa utile al nostro ragionamento. Oliverio, comunque, si vuole ricandidare; e se non gli giocano scherzetti all’interno del PD, diciamo che ce fa: a candidarsi, dico. Ma il PD è un nido di vipere, e io al suo posto mi guarderei le spalle.

E dall’altra parte? Dall’altra parte abbiamo un gruppo consiliare, no, due in conflitto, la cui unica funzione è attendere fine mese per riscuotere il salario; e che si segnalano per la totale assenza e di opposizione e di proposta. Questo è, in Calabria, l’attuale centro(destra).

Insomma, siamo messi maluccio. Facciamo ora un riepilogo. Dal 1970, la Calabria è stata, si fa per dire, governata dai seguenti signori: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra); nessuno di loro è stato particolarmente malvagio o cannibale o ladro in senso proprio; ma il risultato è che la Calabria è, ufficialmente, la terzultima d’Europa, tra 360 regioni circa, preceduta da Ceuta e da un posto impronunziabile dei Balcani.

Ebbene, se io chiamo, che so, un idraulico, e quello mi lascia l’impianto guasto, io che faccio? Io, come tutti voi, cambio idraulico. Non so se sono stato chiaro: non voglio perciò vedere nessuno dei sopraelencati, e nessuno dei loro successori.

La Calabria, infatti, ha gravissime carenza di classe dirigente, e bisogna profondamente rinnovarla.
Classe dirigente non è solo quella politica in senso stretto: sono anche i letterati, i filosofi, i burocrati, i tecnici, gli sportivi eccetera. E lasciatemi concludere che quanto a sportivi, burocrati, filosofi, tecnici e letterati, la Calabria è messa anche peggio, molto peggio che con i politici.
Perciò, diamoci da fare da qui alla prossima primavera.

Ulderico Nisticò


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