Pochi ricchi ma tante auto di lusso, il paradosso calabrese che sfugge al fisco


Troppe auto di lusso nella regione che quasi tutti gli indicatori considerano la più povera del paese. L’incrocio tra i modelli Irpef e le immatricolazioni Aci fornisce un esito abbastanza preoccupante. In Calabria le supercar sono il triplo rispetto ai residenti ricchi conosciuti dal fisco. Insomma, alla Punta dello Stivale, dalla dichiarazione dei redditi 2015 (riferita all’anno 2014), si evince come vi siano tra berlinone e fuoristrada, Ferrari, Porsche, Aston Martin, Lamborghini e chi più ne ha più ne metta. E ciò nonostante il Prodotto interno lordo faccia una gran fatica a salire. Aumentano gli ordini delle Ferrari da parte dei calabresi a Maranello, mentre decrescono le imprese e nella regione continui ad esserci il costo del lavoro più basso. Eppure molte aziende sono in crisi dal 2008. E difficilmente le supercar si possono acquistare con le pensioni.

 Nella nostra regione dichiarano oltre 120mila euro annui appena 2000 persone, ma i macchinoni sono oltre 6000. Secondo un’indagine elaborata dal ricercatore Elio Montanari e pubblicata dal Corriere della Sera, il coefficente è altissimo 197,7, mentre in regioni ben più prospere come Lombardia e Piemonte risulta il più basso. La verità è una sola. La situazione è fuori controllo del fisco nella nostra come in altre arre del paese: Basilicata, Umbria, Abruzzo e Trentino. Da qui la necessità di dare la caccia ai furbetti che da queste parti potrebbero pure essere soggetti delegati a ripulire il denaro sporco della ‘ndrangheta. Su questo farebbe bene a concentrarsi lo Stato che si accanisce, invece, di sovente sui soliti noti: quelli costretti a dichiarare quasi tutto!


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