Regione Calabria: Il presunto e perverso intreccio politico-mafioso-imprenditoriale


Indipendentemente dall’esito delle indagini della Magistratura sulla presunta colpevolezza o meno del governatore Oliverio e degli altri indagati (bisognerà attendere il terzo grado di giudizio per pronunciarsi), l’immagine della Calabria ne esce definitivamente , fortemente ed irrimediabilmente indebolita, appannata, vilipesa.

L’ennesimo episodio che rafforza le convinzioni di chi sostiene che la Calabria sia solo un peso, un fardello che rallenta se non addirittura compromette lo sviluppo dell’intero Paese. La senatrice Casellati, presidente del Senato, solo pochi giorni addietro si è rifiutata d’interloquire con Oliverio sminuendo il suo ruolo di governatore ed offendendo i cittadini calabresi.

Il sottosegretario Giorgetti a proposito del reddito di cittadinanza con esplicito riferimento al Sud ed alla Calabria dichiarava : “piace all’Italia che non ci piace”. La parziale correzione di Salvini e le successive dichiarazioni dopo i provvedimenti della magistratura appaiono strumentali e poco credibili. E a me risulta davvero difficile comprendere le ragioni di tanti calabresi che lo hanno votato e lo sostengono . In realtà è, come tutti i leghisti e gran parte dell’establishment, antimeridionalista .

I tanti onesti calabresi, quelli che si sforzano di dire che c’è un’altra Calabria ed un’altra realtà, vorrebbero che il presunto intreccio politico-mafioso-imprenditoriale fosse definitivamente reciso. Questa, se dovesse essere vera, riportando le parole del libro Diamante di Enzo Siciliano, scrittore di origini calabresi,  è un’altra sordida vicenda di legittimità frodate,di illegittimità accettate….. La decrepitezza di questo ,ambiente, le loro idee di cartilagine non toccano da vicino le tante persone oneste che operano con onestà ,diligenza e spirito di abnegazione e amano molto restare nella loro terra d’origine.

Nicola Iozzo


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