Ucraina autocefala, e sovranismo


 La notizia: il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli ha riconosciuto l’autocefalia della Chiesa d’Ucraina. Siccome temo che per molti lettori, soprattutto giovani, certe parole siano senza significato, leggete qui:

  1. Le Chiese che noi, per brevità, chiamiamo ortodosse, o slave o greche, sono in scisma dal 1054 dalla Chiesa di Roma, cui riconoscono solo un primato petrino d’onore, senza alcuna autorità.
  2. Gli ortodossi si distinguono dai cattolici per la dottrina della Trinità: quelli ritengono che lo Spirito Santo proceda dal Padre come il Figlio; i cattolici, che proceda dal Padre e dal Figlio. Si chiama la questione dell’ab Utroque.
  3. Per quanto precede, ogni Chiesa ortodossa è anche lo Stato; anzi non c’è alcuna distinzione tra Stato e Chiesa. È nota la sciocca espressione di Voltaire “cesaropapismo”, ma la questione è profondamente seria, e con solidi fondamenti teologici.
  4. Le Chiese autocefale (autòs e kephalè) sono indipendenti, e i vescovi nazionali eleggono un loro arcivescovo o patriarca. Riconoscono un certo primato di Costantinopoli, ma senza alcuna gerarchia. Insomma, sono del tutto autonome.
  5. La cosa non pone problemi teologici, giacché gli ortodossi non riconoscono alcun nuovo Dogma che modifichi la Dottrina originaria, e perciò la Dottrina è uguale per tutte le Chiese autocefale. Esempio, si regolano con il calendario giuliano, e non hanno mai adottato il calendario gregoriano del 1582, per il fatto che è stato promulgato da Roma. Figuratevi il resto!

 Lo Stato ucraino venne fondato da Vareghi, Vichinghi svedesi; che si convertirono al cristianesimo ortodosso. Complesse le vicende politiche dell’Ucraina, per secoli legata al Granducato di Lituania, dal XIV secolo unito al Regno di Polonia; molti Ucraini, e tra questi i Cosacchi, divennero cattolici, e sono gli Uniati, di cui qui non parliamo.

 Si convertivano intanto alla Fede cristiana ortodossa anche i granduchi di Mosca, che poi assunsero il titolo di czar, da Cesare. Per farla breve, con le tre spartizioni della Polonia (1772-94), l’Ucraina passò in gran parte alla Russia; e, religiosamente, e di conseguenza, al patriarca di Mosca.

 Nei convulsi avvenimenti iniziati nel 1917 con la rivoluzione socialdemocratica, abbattuta a sua volta dalla rivoluzione di ottobre 1918 (ottobre per noi; per gli ortodossi, e allora anche per lo Stato russo, era novembre! Vedi punto 5), la Polonia, erettasi in Stato, tentò la riconquista dell’Ucraina, venendo battuta da Trotskij, a sua volta annientato dal polacco Pilsudski militarmente, in attesa di essere annientato fisicamente per ordine di Stalin. Ma, con la Pace di Praga, l’Ucraina passò definitivamente all’URSS.

 Durante la Seconda guerra mondiale, molti Ucraini, tra cui tribù cosacche, si schierarono con la Germania.  Collassata l’Unione Sovietica, l’Ucraina è diventata indipendente. Il meno che potesse capitare, per il punto 3, era che la Chiesa di Kiev divenisse autocefala.

 Il patriarca di Mosca, ovviamente, si oppone a sangue, e con lui Putin.

 Musica per le mie orecchie reazionarie, questa bella ventata di Medioevo: altro che cittadini del mondo e simili invenzioni massoniche!

 Ora dovrei raccontarvi di quando anche la Calabria avvertiva gli stessi problemi: ma ci porterebbe lontano; leggete la mia Controstoria delle Calabrie.

Ulderico Nisticò


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