A Catanzaro la personale di Francesco Malavolta intitolata “Popoli in movimento”


Domani, venerdì 7 maggio alle ore 18:30, nello spazio “Coriolano Paparazzo” al civico 189 di Corso Mazzini, sarà inaugurata la personale di Francesco Malavolta e intitolata “Popoli in movimento”. Anche in occasione di questa seconda mostra, sempre a ingresso libero, sarà possibile incontrare l’autore.

Si tratta del secondo appuntamento della rassegna “Le grandi mostre di fotografia dell’umano”, promossa dalla Cine Sud di Francesco Mazza e patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Catanzaro.

I popoli sono quelli che Malavolta segue sin dall’esodo degli albanesi in fuga durante gli anni Novanta, testimoniando così quello che va considerato un tratto peculiare della natura umana: la migrazione, il movimento, lo spostamento.

Le foto in mostra sono state realizzate negli ultimi dodici anni nei mari Mediterraneo ed Egeo, in Serbia, Nord Macedonia, Bosnia, Italia, Grecia, Croazia, Sud Sudan, Etiopia e Libano. “Popoli in movimento” ha l’obiettivo di mettere in risalto le storie delle singole persone come unica narrazione, contrapposta a quella che vorrebbe ridurre i migranti a un’arida e indistinta questione di numeri.

“Ci auguriamo – ha detto Donatella Monteverdi, assessora alla Cultura – di poter registrare un successo ancora maggiore rispetto ai risultati già soddisfacenti ottenuti con la mostra d’esordio. Come abbiamo sottolineato sin dall’inizio, la rassegna è un percorso ragionato, da qui al 2026, che auspica un cambiamento nelle coscienze attraverso la continuità dei messaggi affidati alle esposizioni sul tema dell’umano. Da questo punto di vista – ha aggiunto l’assessore – ci ha fatto molto piacere la curiosità e l’interesse che la prima mostra ha suscitato nelle scuole e quindi tra i giovani, che per definizione sono il terreno più fertile su cui seminare. Così come confidiamo di poter continuare a condividere questo percorso, come del resto è stato finora, con il mondo dell’associazionismo, affinché il senso e il valore della rassegna possano davvero diventare patrimonio comune della città”.


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