Ancora sui tre miliardi per la Calabria; i dilettanti


 Tre miliardi (3.000.000.000) di euro fanno euro 200.000 per ogni chilometro quadrato della Calabria. Roba da lastricare tutto d’oro con lapislazzuli. Scherzo, ovviamente, anzi metto le mani avanti, prima che ogni paesello sperduto voglia davvero, in nome dell’equità territoriale (ahahahahah!) la sua fetta, e s’inventi che anche lì sbarcò Ulisse. I tre miliardi vanno spesi in modo mirato e razionale, e dove servono, e da dove possano generare economia. Un solo esempio: una strada non è utile perché passa sotto casa della zia del sindaco, ma perché produce effetti positivi a 50 km a destra e 50 km a sinistra, e molto prima che la zia se ne accorga, e anche la nipotina.

 Il ponte, che è più grosso, susciterà benefici mille km a nord, mille a sud, mille a destra e mille a sinistra. E molti giovanotti calabresi e siciliani andranno a lavorare sotto il sole, invece di cercarsi un posto al comune.

 Perché non sono mai stai spesi i soldi italiani ed europei dal 1970 al 2022? Perché politicanti e passacarte erano dei dilettanti, come sempre in Calabria: poeti dilettanti, filosofi dilettanti, calciatori dilettanti…

 Mi viene un esempio. Nel 1860 si affrontarono a Calatafimi il borbonico Landi e Garibaldi. Questi era un professionista di guerre di ogni sorta: avventure in America Latina; Prima guerra d’indipendenza; Repubblica Romana; Seconda guerra d’indipendenza; e, in futuro, Aspromonte, Terza guerra d’indipendenza, Mentana, Guerra francoprussiana. L’altro, Landi, era un povero vecchio rimbecillito, e che nemmeno da giovane aveva mai sparato manco a una quaglia. Ecco l’evidente differenza tra professionista e dilettante.

 La stragrande maggioranza dei politicanti e degli imbrattacarte calabresi furono e sono dei dilettanti, capitati alla Regione perché era un posto libero; se fosse stato libero un posto di accalappiacani o di macellaio o di sindaco o uno di professore di lettere classiche, sarebbe stato lo stesso. Non scherzo: fino agli anni 1990, un laureato in lettere qualsiasi poteva insegnare greco e latino senza aver dato manco un esame di tali arcaiche materie! E i risultati, nel 2024, si vedono!

 Furono e sono dilettanti anche i pensatori ufficiali, quelli, per esempio, che dimostrano, Odissea alla mano, che Ulisse sbarcò sotto casa del nonno [che, ovviamente, era barone!]; non si ricordano manco come distinguere ε da η, e figuratevi leggere ξ; però conoscono a memoria il VI dell’Odissea e i sottopanni di Nausicaa. E, scarsi di nozioni, se la cavano con i piagnistei e i film in falso dialetto con ancor più falsa traduzione in italiese.

 Ecco, se vogliamo spendere i tre miliardi, servono professionisti; e progetti, parola che non significa utopie e intenzioni e sogni vari, ma esattamente progetti, quindi una cosa scientifica e tecnica.

Ulderico Nisticò