Calabria: notizie in altalena sui fondi europei


 Sappiamo che la Regione Calabria è dal 1970 che si permettere il lusso di NON spendere i fondi europei. Ora pigliatevi la pazienza di leggere con attenzione i giornali, e, stando ai numeri, apprenderete che la Giunta di Occhiuto sta facendo meglio dei precedenti di sinistra, centrosinistra e centro(destra). Lo spero; e se è così, me ne compiaccio.

 A fine settembre 2023, però, mancano 700.000.000 € da spendere entro il 31 dicembre, se no fanno la fine che immaginate: niente spesa, niente soldi. Confido che almeno, se persi dalla Calabria, vadano a Milano e non a Praga o a Berlino.

 Qualche sognatrice se la prenderà con Garibaldi, qualche sognatore, meno vago, con Cavour: e invece, se dovesse capitare, sarà stata solo COLPA DELLA CALABRIA, e della Calabria di oggi, non del 1860 o di Annibale Barca.

 La colpa è di burocrati, molti dei quali ignoranti con laurea (fenomeno, in Calabria, endemico da secoli!), i quali non fanno il loro lavoro, non lo sanno fare, non lo vogliono fare. E figuratevi se sono in grado di affrontare le complesse procedure europee in lingua straniera!

 La Calabria, che è ultima tra le regioni d’Europa (ce ne sono una decina sotto di noi, ma sono sperdute isole francesi dei Caraibi), ha urgenza di denaro per un’infinità di problemi da risolvere; e nemmeno un centesimo dovrebbe andare sprecato.

 Ora dichiaro quanto segue:

– pur di non perdere quei soldi, mi sta bene anche che vengano comprati coriandoli per Carnevale, purché coriandoli prodotti in Calabria;

– temo però che, pur di spendere, si vada alla grossa: e non va per niente bene.

 Sarebbe dunque necessario, almeno per l’avvenire, programmare seriamente la spesa. Non sto pensando a politici e passacarte, ma alla cultura calabrese, che dovrebbe mettere a disposizione le sue conoscenze. E anche essere utilizzata, mentre tra politica e cultura c’è una siepe sussurrata dalle api come quella di Virgilio.

 È totale il silenzio degli intellettuali, e in particolare delle università, che non analizzano e non propongono. Gli intellettuali del piagnisteo, quelli non li conto nemmeno, giacché fanno solo danno a tutti, tranne che a se stessi personalmente. Né la Regione usa rivolgersi a chi sa. A chi sa, sia o non sia un amico.

 Intanto, spendiamo questi settecento milioni fino all’ultimissimo quattrino.

Ulderico Nisticò