Capodanno RAI in Calabria: ottima occasione


 Senza il minimo dubbio, è un successo della Calabria, e di Roberto Occhiuto, che la RAI riservi a noi i festeggiamenti del Capodanno 2023, e anche del 2024.

 Feste, dunque. Finora la RAI, e i media in generale, hanno parlato della Calabria solo per fatti di cronaca nera e disgrazie varie; una buona volta, c’è l’occasione di mostrare una faccia serena e normale della nostra terra.

 Ebbene, bisogna saperla cogliere. Come primissima operazione, e mi pare ovvio, evitare ogni forma di piagnisteo pseudostorico e pseudosociologico. Almeno per due notti del 2023 e del 2024, si vieti l’accesso sia a musi lunghi sia a predicatori di improbabili future felicità. Mostriamo la realtà: quella della storia vera, quella dei paesaggi e della natura, e anche quella dell’attualità.

 La Calabria conta l’esagerato numero di 404 Comuni. Ecco, non è che possiamo dar retta a tutti i sindaci di trecento anime, che vorrebbero tutti qualche minuto RAI pro campagna elettorale. Bisogna coraggiosamente scegliere.

 Occorrono soldi: ma Occhiuto ha fatto benissimo a mettere le mani avanti, dichiarando che i fondi disponibili possono essere spesi solo per la promozione dell’immagine; quindi nessuno tiri fuori l’urgenza di riparare a San Silvestro 2023 le fogne guaste da San Silvestro 1970.

 Per il Capodanno 2023 mancano sei mesi, cioè pochissimo. Non ci possiamo permettere il calabresissimo “poi vidimu”, ma bisogna pensarci da stasera, 1 luglio.

 Pensarci, chi, e che? Occorrono idee, quindi un concorso di idee, valutate da una commissione seria.

Ulderico Nisticò