Chiaravalle Centrale, la Uildm premia gli studenti con sei borse di studio


I ragazzi hanno elaborato temi e disegni sulla disabilità e il rispetto reciproco

Damiano Iezzi, Valentina Fera, Raffaele Celia, Francesca Serazzi, Halliy Saila e Maddalena Iozzo. Sono i vincitori delle borse di studio riservate alle scolaresche di ogni ordine e grado di Chiaravalle Centrale. Un concorso indetto dalla locale sezione dell’Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare (Uildm) per celebrare i 25 anni della sede istituita nelle Preserre nel lontano 1993. La premiazione si è svolta oggi nella sala conferenze dell’Istituto “Enzo Ferrari”, alla presenza, tra gli altri, della preside, Elisabetta Zaccone, del vicesindaco, Pina Rizzo, e del presidente provinciale Uildm, Giovanno Sestito.

Gli studenti, suddivisi per fasce d’età (primaria, secondaria di primo grado e superiori), sono stati chiamati ad elaborare il tema della disabilità secondo le loro diverse sensibilità personali: scrivendo o realizzando un disegno. Oltre alle borse di studio, sono stati consegnati anche numerosi attestati di partecipazione a: Simona Macrì, Caterina Donato, Francesca De Giorgio, Salvatore De Giorgio, Bruno Azzarito, Alessandra Macrì, Maria Pia Riga, Elisabetta Gullì, Raffaela Mammone, Stefania Giorgio, Emanuela Cepi, Nicola Romano, Maria Teresa Perruccio, Martina Migliarese.

Sono intervenuti, tra gli altri, la docente Maria Chiara Tino e la vicepresidente Uildm, Caterina Daniele, nel contesto di una manifestazione coordinata dal giornalista Francesco Pungitore, con l’assistenza di Filomena Giannini. Il presidente Uildm, Giovanno Sestito, ha rivolto ai ragazzi l’augurio per un proficuo anno scolatico.

“A tutti auguro – ha detto Sestito – di intraprendere questo nuovo anno con impegno ed entusiasmo e di essere protagonisti consapevoli dei propri progetti di vita. La scuola deve essere il luogo della democrazia, dove imparare ad esercitare diritti e doveri, coltivando i valori più alti, primo tra tutti quello del rispetto, soprattutto per le persone più deboli”.


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