Cocaina al porto di Gioia Tauro nascosta tra le banane, ricostruite tre spedizioni dalla Colombia


Sono tre le spedizioni di cocaina dalla Colombia fra il 2020 e il 2022, per un totale di 3.455 chili, verso il porto italiano di Gioia Tauro grazie al collegamento tra trafficanti locali e il mafioso Bartolo Bruzzaniti.

In una ricostruzione di questi traffici illeciti, il portale di giornalismo indipendente colombiano Vorágine ha sottolineato che il carico più grande, 2.226 chili di cocaina, è partito dal porto di Turbo (nordovest) nascosto in casse di banane inviato in Italia da una ditta di esportazione locale chiamata Banacol che i media colombiani hanno collegato con politici di destra e con accuse di legami con gruppi paramilitari.

Nell’operazione, secondo quanto è emerso, per la parte italiana erano coinvolti esponenti della ‘Ndrangheta, che controlla l’80% del traffico di cocaina in Europa, e della Camorra. Nel suo resoconto Vorágine ha affermato che questo carico è stata intercettato dalle autorità italiane, che sono riuscite ad accedere all’applicazione di messaggistica istantanea crittografata SkyEcc con cui Bruzzaniti avrebbe chattato con Raffaele Imperiale, un presunto membro della camorra.

Il portale ha affermato che i mafiosi italiani, avendo scoperto di essere stati intercettati, hanno abbandonato la droga, mentre le autorità italiane hanno inviato due lettere alla Procura colombiana, tra il 2020 e il 2022, in cui hanno chiesto informazioni sui dirigenti della azienda esportatrice di banane, senza però ricevere risposta da Bogotà.