Dalla Cina con furore… genetico


Nate in Cina due gemelle con il Dna modificato con la tecnica del taglia-incolla del Dna, la Crispr, in modo da renderlo resistente al virus Hiv. L’annuncio della nascita dei primi esseri umani geneticamente modificati al mondo è stato dato alla stampa da un ricercatore cinese. Le due gemelle sarebbero nate lo scorso mese e il loro Dna sarebbe stato modificato con un “nuovo potente strumento” in grado di riscrivere il codice genetico. Uno scienziato statunitense asserisce di aver aver preso parte al lavoro in Cina, dove ha utilizzato una tecnica di genoma-editing vietata negli Stati Uniti.*

*fonte Ansa

Vi ricordate cosa facevano nella città di Sparta tra il VII e il VI secolo a.C.? I genitori non avevano diritto di allevare i figli, ma dovevano portarli in un luogo chiamato tesche, dove gli anziani esaminavano il bambino: se lo vedevano sano e robusto ne disponevano l’allevamento e gli assegnavano in anticipo una porzione di terreno demaniale; se invece lo trovavano gracile e malfatto, ordinavano che fosse gettato in una voragine del monte Taigeto, detta Apotete. Non conveniva infatti né alla polis né al bambino stesso che fosse lasciato crescere per restare sempre debole e dal fisico infelice.

Ecco! se la notizia proveniente dalla Cina si rivelasse vera, la leggenda di Sparta potrebbe, di diritto, essere considerata il precursore non solo della concezione sulla perfezione della razza ariana del nazional-socialismo germanico, ma appunto anche di questa genetica cazzata dal sapore fantascientifico da film dove, c’è da augurarselo, il medico che si arroga il diritto di ignorare le regole etiche e morali, muore in maniera brutale squartato dalla sua stessa creazione.

Già le vedo le gemelline che, raggiunta l’età dell’intelletto, affiancate l’una all’altra con il loro grembiulino rosa stile shining, dicono al loro creatore di entrare, senza paura alcuna, nella stanza 237. E lì, mazzate come se non ci fosse un domani.

L’equipe che si è occupata di portare a compimento questa rivoluzionaria minchiata, si è preoccupata un po’ troppo di scoprire come dovevano fare, ignorando l’aspetto morale del doverlo fare. Eppure geni di siffatta perspicacia hanno sottovalutato che uno studio più accurato sui neuroni di certi scienziati, avrebbe fruttato loro il premio Nobel. Primo, perché se facevano da cavia avrebbero scoperto che i loro neuroni erano agonizzanti. Secondo, perché anche quei pochi che fossero riusciti a trovare col micro-microscopio, con sorpresa avrebbero scoperto che assomigliavano tanto a loro quanto ad un testicolo: ciascuno è quello che pensa.

Spero vivamente sia una bufala, ma nel profondo del mio cuore so, che anche lo fosse, nel mondo qualche Frankenstein col prurito alle mani esiste e continuerà a generare creature che popoleranno senza alcun rimorso gli incubi della società che alla sua modernità utile, sostituirà una più aberrante esigenza di avere in circolazione dei falsi dèi.

Gianni Ianni Palarchio (Blog)


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