Domenica 10 Marzo al Rendano di Cosenza “Il Dono del Male”


Al Rendano di Cosenza “Il Dono del Male” di Adriana Toman, domenica 10 Marzo alle ore 18,00. 

Terza delle opere teatrali della “Trilogia Gioachimita” dedicate a Gioacchino da Fiore, “Il Dono del Male” è ispirato all’incontro realmente avvenuto a Messina nel 1190, in cui Riccardo I d’Inghilterra detto Cuor di Leone e Filippo II di Francia hanno voluto incontrare l’abate per avere una profezia sulla crociata che avevano intrapreso. Nel Medioevo l’immaginario collettivo era gravido di presenza divina e demoniaca in egual misura. Adriana Toman ne offre una lettura che fa capire che ci possa essere stato un falso storico nel resoconto tramandato dal biografo di Riccardo, Ruggero da Hoveden.

Il documento, in latino, descrive un Gioacchino che benedice la crociata, cosa che l’abate florense non avrebbe mai fatto, considerata la sua assoluta disapprovazione verso questo genere di imprese. Un Gioacchino da Fiore a cui la Toman fa dire: “La Pace in terra è un progetto non un sogno”. Questo è il presupposto da cui parte l’opera, che si propone di descrivere come probabilmente sono andate in realtà le cose: Gioacchino condanna la crociata e sconsiglia i regnanti dall’affidarsi a truppe mercenarie per affrontare lo scontro col Saladino in Terra Santa.

Sprezzante e senza mezzi termini svela le reali motivazioni della guerra, biasima i due sovrani alleati e li inchioda ai loro limiti. Riccardo non accetta le valutazioni di Gioacchino ed una volta che l’abate lascia la scena, manipola la realtà dei fatti disponendo che venga redatto il verbale dell’incontro rispondente alle proprie esigenze. Una fake ante litteram che il diabolico monarca inglese giustifica abilmente dicendo che “…rispetto alla verità, la menzogna è assai più utile alla vita”. Il ruolo di Riccardo è affidato a Francesco Antonio Conti che disegna con estrema raffinatezza l’ambiguità del personaggio nel suo rapporto con Filippo II Augusto; delinea un mito che domina la scena della storia; un creativo, eclettico, manipolatore senza scrupoli. Filippo II di Francia, seppur giovane è un re che sa valutare bene il rischio della missione bellica; è affidato a Umberto Silani, che si cimenta con un ruolo impegnativo, ma che ben si adatta alle sue corde.

Alla indiscussa bellezza di Mariana Lancellotti è affidato il personaggio di Giovanna d’Inghilterra, sorella di Riccardo, che offre un’interpretazione disincantata ed inquietante. Marco Silani, su cui l’autrice ha disegnato il ruolo di Gioacchino da Fiore, va al di là dell’interpretazione e vive con metabolica coerenza le emozioni, gli afflati creativi di questa figura storica, dando ancora una volta prova di grande potenza espressiva. L’allestimento, inserito nel progetto dell’Associazione Arciere “ Dialoghi Mediterranei”, vede al fianco della Toman che ne cura la regia, Barbara Bruni e Antonio Giraldi.

È realizzato in collaborazione con la Fondazione Lilli con cui è stata prodotta tutta la Trilogia Gioachimita ed inserito nella programmazione della stagione di Prosa di “L’Altro Teatro” per il Rendano di Cosenza, sostenuta dalla Regione Calabria.


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