Draghi, fanfare, farneticazioni, chiusure, e mamme


 Intanto, tv e giornali si danno alle farneticazioni di economia europea in ripresa e fanfare di economia italiana che meglio non si può. Non so con quali numeri giochino gli economisti e statistici, ma la realtà appare in tutta la sua crudezza davanti alle saracinesche abbassate a morte.

 Draghi, e il suo governo di tutti e di nessuno, versano nella confusione di Babele. Lo mostra il ministro della scuola, che cambia due volte al giorno le regole della maturità, secondo il chiasso o meno delle piazze. Lo spiega Gentiloni, commissario europeo, che in inglese si arrampica sugli specchi come Spiderman, in gergo romanesco proclama che siamo ricchissimi, o lo saremo tra qualche… boh… tempo. Lo leggiamo sulle bollette di gas e luce, piene zeppe di strane voci come lo “0,01 kwh”, che, moltiplicato per milioni di bollette arriva alle stelle.

 Intanto, proprio mentre scrivo queste desolate righe, mi arriva via internet la bolletta della luce di XXX, con la simpatica cifra di 253,19; ovvero 100 (cento!) euro in più della precedente. E si assicuro che già l’8 gennaio abbiamo spento l’albero di Natale; e che facciamo un uso parsimonioso delle lampadine! Figuratevi un negozio… Ed ecco che le aziende minacciano di cessare, o già abbassano le serrande. Orbene, tutte le attività economiche della storia, dal baratto dei primitivi, alla piccola fiammiferaia, alle catene di alberghi di superlusso, delle due è l’una: o guadagnano, e perciò restano aperte; o perdono, e chiudono. Tertium non datur, come diciamo noi dotti: o l’una o l’altra cosa. Se poi un’azienda spende di luce e gas e altro più di quanto le entra in cassa, il fallimento è sicuro; e per evitarlo e anticipare il disastro, si chiude.

Del resto, da dove dovrebbe spuntare la ricchezza, se non dalla produzione? E cosa produce, gran parte d’Italia? Cosa produce la Calabria? Cosa producono, Soverato e dintorni?

 Attenti, che qui non vi sto chiedendo notizie dei soldi di carta, in questo caso euro; ma produzione di cose e beni e servizi. Di cartacea inflazione, ne abbiamo già abbastanza: per ora, il 4.5%; ma cresce, tranquilli che cresce!

 Quali provvedimenti sta prendendo Draghi? Distribuisce i soldi del Piano Ripresa Resilienza; e tutti litigano per aver un pochino. Solo che questi soldi, ad oggi 11 febbraio, non ci sono; e non siamo minimamente sicuri che arriveranno.

 Provvedimenti sull’economia reale e sulla produzione? Non se ne vedono! Come vuole procurarsi energia, Draghi? Pagando a libero mercato come i polli!

 Ebbene, se gli Italiani da mesi si sono rassegnati a un governo appiccicato, ma almeno in cambio qualche beneficio, adesso si trovano senza benefici e con un governo appiccicato.

 E in mezzo a questo disastro, ragazzi candidati alla disoccupazione, e relative mamme, si preoccupano di una maturità che promuove, al buio, il 98-9%; e, ancora più buffo, vanno in cerca di un voto il cui valore concreto è zero.

Ulderico Nisticò