Due Silvestro


 Oggi si festeggia papa san Silvestro I, papa dal 314 al 35; e Notte di san Silvestro è il modo comune per indicare la vigilia di Capodanno. La figura è ammantata di pie leggende, tra cui quella della conversione di Costantino. Questi a sua volta divenne anche figura popolare e in qualche modo mitica. Con l’Editto di Milano, concesse liberà di culto al cristianesimo, che, sotto Teodosio, diverrà religione dell’Impero. Si narravano molte altre storie su Costantino: la madre, sant’Elena, avrebbe ritrovato la Santa Croce; ma di lei stessi si dicevano cose contraddittorie. Accenno solo a una credenza, attestata dal Pinnellio nel 1608, che lo stesso Costantino sarebbe nato in quello che noi chiamiamo correttamente Scolacium, ma gli antichi in vari altri modi, tra cui Petelia e, curiosamente, Poliporto.

 La leggenda diffusa nel Medioevo, e cantata da Dante in particolare in Inf. XIX e XXVII, in Purg. III e Par. VI, vuole che Silvestro si fosse rifugiato sul monte Soratte; malato di lebbra, Costantino l’avrebbe richiesto, e, guarito, gli avrebbe donato l’intero Occidente, ritirandosi a Bisanzio, detta appunto Costantinopoli. Lo provava un documento conservato nell’allora sede del Laterano, e noto come Donazione di Costantino. Era un palese falso – ad eterno monito dei maniaci del “documento” – ma per sette secoli condizionò la politica europea, con alcuni papi teocrati come Innocenzo III e Bonifazio VIII.

 Ho detto cantata, e dovrei dire maledetta da Dante. Egli, pur non avendo gli strumenti filologici con cui il Valla (1407-57) dimostrò il falso, tuttavia dichiara illegittima e causa di ogni male la Donazione: infatti, né il papa può possedere beni materiali e, tanto meno, potere politico; né l’imperatore può cedere nulla dell’Impero, di cui è solo custode e “baiulo” (portatore) dell’Aquila, e non padrone.

 Questo, in breve, per Silvestro I. Ben altro bisognerebbe dire di Silvestro II, papa dal 999 al 1003. Gerbert d’Aurillac, dalla vita complessa, fu di tale e così variegata e forse arcana cultura, e non estranea a quella musulmana e all’esoterismo, da essere chiamato “il papa mago”. Di lui si dissero molte cose connesse con l’alchimia e persino con quel mistero che è detto “homunculus”, la creazione della vita in vitro! Si parlò anche di automi meccanici. Infine avrebbe egli stesso distrutto le sue invenzioni, tranne la testa parlante, giunta fino a sant’Alberto Magno e vista da san Tommaso d’Aquino, poi eliminata da Alberto. Questo discorso apre il problema del timore del progresso e delle conseguenze imprevedibili, che del resto ricompare ogni tanto; e oggi con l’intelligenza artificiale.

 Gerbert negò la Donazione, ma condusse un’attiva politica con gli imperatori e re Ottone I, II, III; e le sue vicende s’intrecciano con quelle di san Nilo di Rossano e dell’antipapa, pure di Rossano, Giovanni Filagato; e con l’Impero d’Oriente. Fu determinante nella conversione di santo Stefano re d’Ungheria, di cui abbiamo parlato.

 Un Silvestro III è considerato antipapa.

 Buona festa di san Silvestro I; e buon 2024.

Ulderico Nisticò