Sulla passerella allestita tra le sale del Museo Marca, le creazioni di 22 giovani designer hanno incantato il pubblico
Successo di critica e di pubblico per la seconda sfilata dell’Accademia di Belle Arti d Catanzaro. “Diario di viaggio – A sentimental journey”, questo il titolo della kermesse, ha infatti riscosso unanime apprezzamento da parte delle centinaia di persone che hanno assistito al defilé organizzato dall’Aba sulla base dei lavori realizzati dagli studenti delle Scuole di Fashion Design e Gioiello che ha portato in passerella 54 abiti e 10 tra accessori e gioielli.
Straordinaria cornice dell’evento le sale del Museo Marca di Catanzaro, per l’occasione trasformate in una “strada” che ha ospitato la donna immaginata dai 22 designer dell’Accademia, una viaggiatrice dal carattere forte che mette in valigia capi apparentemente classici rivisitati in forme più decise.
«Questo secondo progetto è cresciuto tanto rispetto alla prima edizione 2022, sia nei numeri delle creazioni presentate, sia nei numeri dei designer coinvolti e nella collaborazione di tutti gli altri studenti e docenti dell’Accademia. Il progetto è nato attorno a una riflessione avviata a inizio anno accademico in cui si è pensato al viaggio come riscoperta, come momento di evasione dalla quotidianità. Gli allievi e le allieve hanno quindi deciso di disegnare una viaggiatrice moderna e contemporanea sulla base di questa riflessione: lo hanno fatto attraverso abiti, accessori e gioielli interamente pensati e realizzati da loro con la guida dei docenti», ha spiegato Maria Saveria Ruga, coordinatrice della Scuola di Fashion Design.
Ad assistere alla sfilata, un parterre composto anche da rappresentanti istituzionali e del mondo dell’imprenditoria: dal presidente della Provincia, Amedeo Mormile, all’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi, al presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, al segretario di Confartigianato Imprese Calabria, Silvano Barbalace, e all’orafo Michele Affidato, all’imprenditore tessile Emilio Leo e ai rappresentanti di Antichi Tessitori. Ognuno di essi ha espresso vivo compiacimento per i lavori presentati e per l’allestimento, ennesima testimonianza di come l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro possa giocare un ruolo determinante nello sviluppo di professionalità sul territorio capaci di costruire valore culturale ed economico le cui ricadute sul sistema sociale e delle imprese è diretto e misurabile: «Questo è un momento straordinario per noi – ha commentato Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia -. Questa iniziativa aggiunge un ulteriore momento di racconto alle celebrazioni per i cinquant’anni di attività dell’Accademia di Catanzaro e lo fa con il linguaggio a cui siamo più legati: quello dei nostri studenti a cui vogliamo dare spazio affinché si affaccino, già durante la fase della formazione, al mondo del lavoro e con esso si confrontino. Siamo orgogliosi di loro, delle loro creazioni, del loro lavoro, del lavoro di tutti gli studenti coinvolti nell’organizzazione di questo evento. Da qualche tempo abbiamo avviato una nuova stagione per l’Accademia e vogliamo proseguire in questa direzione per dimostrare che l’Accademia è fortemente compatta, che l’Accademia esiste, che l’Accademia è vita!».
I designer delle 61 creazioni che hanno sfilato in passerella sono Sabrina Baffa, Giulia Bassano, Matteo Bellisario, Emanuela Costa, Marta Cozzetto, Assunta D’Amico, Davide Danieli, Marialetizia Gabriele, Jessica Galea, Ida Maletta, Nadia Mascaro, Sara Mounchyne, Giorgia Neri, Vanessa Papia, Valentina Renda, Marta Riganello, Emanuela Rocca, Giorgia Saporito, Federica Sestito, Georgiana Saviciuc, Gessica Ursino e Matteo Mancuso. Prezioso il contributo organizzativo di Haircouture Beauty e dello stilista calabrese Claudio Greco.
L’intera produzione e organizzazione dell’evento è stato curato dai docenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dagli studenti delle diverse Scuole di Scenografia, di Graphic Design e di Regia del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate: «Il nostro obiettivo – ha concluso Ruga – è quello di offrire ai nostri studenti occasioni in cui potersi formare sul campo, professionalizzarsi attraverso la messa in pratica in situazioni “reali” di ciò che si studia durante in aula o in laboratorio e costruirsi un portfolio utile ad approcciarsi al mondo del lavoro».