La Cechia è quella che, dopo la ovvia dissoluzione della Cecoslovacchia nel 1992, si chiamava Repubblica Ceca. Ha per capitale Praga; fa parte dell’EU, e meta di turismo, ha le strutture delle vita civile… o, più esattamente ne ha troppe, tra cui essere di manica larghissima nei confronti dei mascalzoni.
La cronaca: un tizio spara e uccide non si sa quanti studenti; si uccide, pare, o è morto… per altra causa. Pur soggetto psichiatrico notorio, aveva il porto d’armi. E qui mi cadono le braccia.
Non solo, ma scriveva sui social cose esplicitamente chiare, con dichiarazione di odio universale, l’intenzione di compiere una strage: operazione poi messa in atto.
Esiste una Polizia postale, in Cechia? Secondo me, o non esiste o è in ferie; o, peggio, è garantista, e per controllare e fermare il delinquente aspetta che abbia sparato; e una sentenza in terzo grado.
Porto d’armi? Assurdo che l’avesse. Ma anche senza, se uno vuole uccidere e uccidersi, “furor arma ministrat”, cioè tutto può essere un’arma. E un matto lucido trova facilmente anche un fucile di contrabbando.
Conclusione, il folle andava tallonato, fermato, perquisito per vedere cosa portava. Un fucile non si nasconde facilmente, anzi non si nasconde affatto. Basta che qualcuno se ne accorga con largo anticipo.
Ulderico Nisticò