Funerali all’insaputa


funerali-vittorio-casamonica-600x300Il boss rom di Roma (triste coincidenza!) è stato sepolto con pacchianissimi ma evidenti onori: cavalli, musiche e un elicottero adibito a spargere fiori: minibus date lilia plenis. Non so, e francamente non me ne impipo, se la cosa fu legale o illegale; certo, è una vergogna.
Scoppiato lo scandalo sui giornali, ecco che:
– il parroco della chiesa dice che non sapeva cosa accadeva fuori; è palesemente sordo alla musica e cieco ai cavalli, e andrebbe messo a riposo e cure;
– il prefetto di Roma, Gabrielli, dice che non sapeva niente: più o meno come Scaiola quando gli pagavano a sua insaputa la casa. Come fanno il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri della capitale a non sapere che nel cuore della città si stanno mobilitando dei pregiudicati e parenti? Fossi io il ministro degli Interni, gli ignoranti, dal verbo ignorare, sarebbero tutti a casa;
– i responsabili dell’aeroporto o eliporto da cui è partito il velivolo floreale, ecco altri che non sapevano niente: a casa?
Insomma, un bello schifo. Sì, lo so che già Sallustio scrisse che “Romae omnia venalia”, a Roma tutto è in vendita; ma qui non siamo di fronte corruzione, e non sto sospettando che prefetto e parroco eccetera siano stati pagati: no, c’è di peggio, essi sono inadatti alla funzione.
Che ci sta a fare un prefetto, a Roma, a parte evitare lo scioglimento del Comune? Reggio Calabria ha subito lo scioglimento per nemmeno il 10% della fogna romana! E non parliamo di Badolato.
Un corollario. Il criminale sepolto con principesche esequie è un boss. Ora tutta Italia pensa fosse un “boss mafioso”, e giù film con i sottotitoli. Ma no, il delinquente era un boss rom, zingaro. Un solo giornale ha osato scriverlo… Nel linguaggio politicamente corretto, rom e zingari sono “portatori di una civiltà” che ci deve culturalmente arricchire: guai a dirne male.
Come il delitto di Cassano. Ricordate? Quanto “il piccolo Cocò” era vittima della mafia, successe quello che successe in Altissimo Loco; quando si è scoperto che gli assassini sono zingari, sul “piccolo Corò” è calato il silenzio più cupo.
Voi sapete, amici lettori, che sulla mafia ho delle opinioni assolutamente coincidenti con quelle di Cesare Mori mandato in Sicilia da Mussolini; però, è ora di finirla con delinquenti di serie A e delinquenti di serie B: almeno i criminali, che siano tutti uguali.
Sempre che il parroco e il prefetto, che non sapevano, s’informino.

Ulderico Nisticò


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