I belli addormentati nel bosco, e l’autonomia


 Premetto che tutti, ma proprio tutti, possono esprimere il loro parere a proposito di autonomia differenziata; però nessuno, e dico nessuno, si può svegliare all’improvviso come la bella addormentata nel bosco; o, per i classicisti, il sonno di Endimione; per gli italianisti, quello di Aligi.

 E i numeri sono numeri, non opinioni. Ogni anno leggiamo, e non su volantini studenteschi, ma sul Sole 24 ore, che la Calabria è l’ultima d’Italia, e sarebbe anche l’ultima d’Europa se non contassero anche Melilla e la Cayenna, grazie alle disperate quali è terzultima. E ciò oggi, 26 gennaio 2024, quando ancora l’autonomia differenziata non c’è.

 E non ho mai letto o sentito che Tizio o Mevio o Sempronio o Caio abbiano aperto bocca di fronte a tale notizia, e tanto meno citato Testi Sacri, o anche profani: niente, tutti muti. Tutti muti quando la Regione Calabria era governata – ahahahahahah – da A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra); la Santelli, non possiamo dire; ma c’è toccato Spirlì. Fa eccezione R. Occhiuto, quanto meno lui. Nessuno, tranne il modestissimo sottoscritto, ha mai attaccato la Regione Calabria sia nel senso di politicanti sia in quello di sederipiatti. Nessuno ha paragonato quei signori di cui sopra a figuri come Annah e Caifa, Giuda Iscariota, Erode e le sue intriganti donnette; e a quel traballante di Pilato.

 Ora sentiamo che, con l’autonomia differenziata, la Calabria diventerà povera. E già, siccome oggi è ricca come l’Eldorado: ahahahahah! Siccome oggi i giovani non emigrano, e i malati non vanno a curarsi a Milano!

 Siccome quei signori di cui sopra (eccetto Occhiuto), hanno speso le valanghe di soldi arrivati da Roma o Bruxelles! Hanno ammodernato gli ospedali! Hanno sistemato le strade! Eccetera.

 Però i belli addormentati nel bosco si svegliano all’improvviso, e, invece di attaccare la situazione che c’è (ma leggono i giornali seri?), attaccano quella che ci sarà, e ancora nemmeno si sa con esattezza come. “Diventeremo” poveri, noi Paperoni dallo Stretto al Pollino? Ma dai!

 Comunque, sono tutti liberi di esprimere il loro parere; come io, nel mio piccolo, sono libero di giudicare il parere, e non farmi condizionare da Chi lo esprime. Ne ho lette di fantasticherie, in libri di poeti e filosofi e scienziati; libri, e figuratevi per via orale.

 E se qualcuno si vuole opporre, e siccome in parlamento gli oppositori sono in netta minoranza (astenuti inclusi: ahahahahahahah! a proposito di Pilato), resta ai terrorizzati di raccogliere 500.000 firme per un referendum; raccolte eventualmente, molto eventualmente, le firme, presentarle nelle competenti sedi; aspettare, eventualmente, che si voti; vedere, eventualmente, quanti voteranno, e quindi se il referendum sarà valido; e infine, eventualmente, contare l’esito. Hic Rhodus, hic salta!

 Ovviamente io né firmo né, eventualmente, voto.

Ulderico Nisticò