I sette cavalieri di spada


Soverato Vecchio

Si narra, dai tempi di Soverato “Vecchio”, che il paese fosse controllato dai SETTE CAVALIERI DI SPADA, che si riunivano in segreto nella GROTTA DEI REGNANTI, per assumere decisioni.

La leggenda, come tutte le leggende popolari, è verosimile (sono quelle dei dotti che non bisogna mai prendere sul serio!).

Sette è un numero sacro; la spada indica potere; “regnare”, in un’accezione del dialetto di Soverato Superiore significa consistere, avere importanza.

Ci sarebbero considerazioni storiche e attuali da fare, ma verrei capito male, qui non ne parlo.

Abbiamo ora, per la cura del dott. Eusebio Chiefari, i nomi di questi antichi reggitori del paese. Siamo almeno nel XVIII secolo, in tempo antecededente il sisma del 1783 e l’abbandono di Soverato “Vecchio”.

Ne stese l’elenco Francesco (don Ciccio) Chiefari, una figura notevole del Novecento soveratese, prima di trasferirsi, per matrimonio, a Catanzaro Sala. Era fratello del poeta Vincenzo, cui abbiamo dedicato due libri che spero abbiate letto.

Eccoli, i nomi, come ci sono pervenuti:
01) Ciccu Petru
02) Chiefari Costantino
03) Piperata Giovanni
04) Ficchì Antonio
05) Tropea Domenico
06) Maduri Francesco
07) Pietrangelo Vito

Quest’ultimo, se Pietrangelo è un cognome, ne porta uno ignoto nel nostro territorio. Sono ben conosciuti, a Soverato o nei paesi vicini, Chiefari, Ficchì, Maduri, Piperata, Tropea.

Ciccu Petru è il modo in cui è chiamata, dalla leggenda, una figura forse dominante; secondo una versione, severissimo ma giusto; secondo un’altra, crudele. Ne abbiamo parlato a proposito del Fantasma del fabbro e della località Forche.

Attendiamo altri documenti; e se qualche anziano ha buona memoria, ci aiuti a ricordare.

Ulderico Nisticò