Il disastro dei lidi e lo spiraglio di Occhiuto


 Spero che tutti, a Soverato, sappiano dei molti e diversi disastri che incombono sui lidi, causati, come dovunque, dalla direttiva Bolkestein, però con tante complicazioni che ci sarebbero, a Soverato, anche se Bolkestein si fosse fatto frate di clausura trent’anni fa. E già sono guai che risalgono a trenta, a quarant’anni fa, quando tutte le Amministrazioni, inclusa l’attuale maggioranza, hanno chiuso non due ma tutti gli occhi di Briareo che ne aveva cinquanta.

 Quante volte ho detto e scritto che, finita la stagione, serviva una riunione seria degli operatori? Seria, dicevo, non Perle e Rimini del Sud e centodiecimila persone sul Lungomare e altre ubriacature di chiacchiere; e numeri reali, non fandonie.

 Seria, cioè mettere in chiaro come mai il sedicente turismo duri a stento un mese e nemmeno un mese e mezzo; e come mai consista quasi solo nel mettere la gente sulla spiaggia. Esempio: quanti bagnanti hanno mai visitato la Pietà del Gagini? E quanti, bagnanti e indigeni, sanno che esiste da un anno un docufilm sul Gagini, che doveva andare in RAI nazionale, ed è stato visto solo da qualche parente stretto, e, su mia iniziativa, alla Terza età?

 Ecco la ragione del continuo degrado della qualità della stagione soveratese: tanto, i bagnanti vengono lo stesso, anche se non gli stessi anno per anno; si arrangiano in appartamenti in nero; il 20-5 agosto sono già spariti.

 Ne deriva l’evidente spettacolo di lidi senza il benché minimo Piano Spiaggia: lo sapete che esiste dal 2020? Non faccio indagini, ma le voci corrono, su molte situazioni particolari di lidi singoli.

 Figuratevi se, in queste condizioni, qualcuno vorrebbe una riunione. E già, quello che io chiamo degrado, in realtà fa comodo a tanti. Poi, siccome Bolkestein esiste e non si è monacato, arriva la tegola sulla testa. Aggiungete gli sconquassi dei singoli e le – presunte!!! – irregolarità; e, denunzie; e interventi di autorità. Il paese è piccolo, e la gente mormora.

 Come sempre io, Cassandra, ho ragione e non mi ascolta nessuno. Anzi, parecchi stanno tentando di convincermi che la ragione ce l’hanno loro, carte alla mano e che, pretendono, io dovrei leggere. E lo sapete che in Calabria sono tutti avvocati di se stessi.

 La Regione, per bocca di Occhiuto, annunzia un provvedimento. Dalle prime notizie, spero si salvi, in Calabria e anche a Soverato, una stagione estiva che, a oggi 29 maggio, appare in palese pericolo. A Soverato, dove chiude un negozio al giorno, e si campa di pensioni, ci resta solo l’estate.

 Di fatto, pare, le concessioni possono essere prolungate fino a dicembre: a chi è in regola, ovvio. E va bene, ma che sia l’ultima volta, poi si applichi il dormiente PIANO SPIAGGIA; e chi non è d’accordo, peggio per lui.

 A settembre, una bella riunione. Mi offro (gratis come al solito, e senza gratitudine) come moderatore: dieci minuti a chiunque, cioè seicento secondi esatti, poi gli spengo il microfono. Avverto che chi parla di Ibiza e Rodi glielo tolgo prima.

Ulderico Nisticò