Il mondo di sopra e quello di sotto


Una domenica agostana, qualche ora ad ascoltare un po’ di musica e sfogliare qualche quotidiano, tra i titoli spiccano da una parte violenze e abusi, stime turistiche sulla crescita e decrescita di alcune regioni e poi c’è una politica sempre più deviata sulle grandi opere (che non si faranno mai e intanto fruttano stipendi d’oro fuori ogni limite).

4000 sportelli bancari intanto chiuderanno per la gioia degli azionisti che guadagnano sempre di più sulla perdita di lavoro di tante famiglie che invece avevano creduto nella sicurezza della “multinazionale” (Amazon nei primi 3 mesi dell’anno 2023 ha mandato a casa 27.000 umani con sogni e aspettative al seguito e intanto I titoli azionari salgono..) il popolo è felice e la ruota gira ma sempre più positivamente per pochissimi con ricchezze accumulate fuori ogni decenza e il 97% della popolazione che vede assottigliarsi sempre più i propri risparmi con una svalutazione del 12% del proprio potere d’acquisto.

Un mix silenzioso che prosegue da quasi 3 anni nel silenzio assordante della politica e di chi dovrebbe salvaguardare le classi “deboli” che non hanno capacità e a volte volontà di informarsi e reagire. In questo i social e alcune reti tv generaliste rappresentano una sorta di “anestetico” che serve a non far sentire il dolore di chi li e ci circonda.

Un mondo virtuale algoritmizzato su misura per i propri gusti, un rifugio che toglie ansie e paure, una “pasticca” che ci fa credere di essere importanti per la società e intanto ci svuota da ogni affetto e umanità.

Ma attenzione che il “giocattolino” rischia di rompersi, è una ruota sempre più asimmetrica che si appesantisce eccessivamente da una parte e rischia di schiacciare con il suo peso anche chi oggi beneficia di questo gap economico e che comunque si trova sempre sulla stessa ruota.

Giovanni Sgrò