Il ponte, e le strade


 Penso di essere stato fin troppo chiaro sul ponte: lo voglio, e alla svelta; chi non lo vuole, vada a nuoto. Ora parliamo di strade.

 Per la Trasversale, sono abbastanza soddisfatto dei lavori, già in corso, sul tratto tirrenico, il più difficile e travagliato. Attendo, e insisto, anche il tratto Gagliato – rotatoria 106. Su quanto si può già percorrere, occorrono telecamere e controlli a danno di chi pensa che la Trasversale sia Imola, e sorpassa in galleria; e ritirare patenti ai criminali.

 Voglio attirare l’attenzione dei lettori sulla 106. Stanno per iniziare i lavori tra Crotone e Simeri, e perciò Catanzaro; e dopo aver superato, spero, i capricci dei sindaci che volevano uno svincolo per il negozio della zia e uno per il lido del cugino!

 Veniamo alla strada cosiddetta di Germaneto. Vi ricordo che il bivio di Borgia è caduto due volte; e lo stesso guaio accadde al muro davanti la Cittadella. Siete proprio sicuri che la strada sia stata collaudata? E come mai ci sono lavori di manutenzione un giorno sì e l’altro pure? Le indagini giudiziarie, a che punto sono? Boh!

 Il tratto ammodernato finisce a Squillace. Da lì, dopo un poco, una galleria a doppio senso, perché quando provarono a farne un altro, è caduto due o tre volte. Servirebbe una galleria sotto la Coscia di Stalettì.

 Altro tratto ammodernato… degli anni 1980… va da Torrazzo a Soverato Sud: da lì fino a Caulonia, la strada è la gloriosa 106 degli anni 1930; e i ponti monumentali, data l’età, sono classificati “beni storici” (vedi Alaca), ma ci passano sopra TIR e autobus e migliaia di auto; inclusi i mascalzoni che scambiano la rotabile per Indianapolis.

 E qui affrontiamo il punto dolente: dove materialmente deve farsi la futura 106. Esempio, Davoli Marina, dove una volta si diceva “passerà alla Palma”, e intanto alla Palma è sorta una megalopoli; e nessuno ha mai detto di lasciare un poco di terreno sgombro. Niente, tutto case! Dove mettiamo la strada? Non molto migliore la situazione di Isca, Badolato…

 Bisognava pensarci cinquant’anni fa, quando sorsero come funghi, nel peggior dei modi, le marine, senza ombra di piani regolatori, senza la benché minima idea dell’urbanistica; e senza tenere in considerazione almeno l’allargamento della 106. Niente, la sola regola fu ftqcCv. E tutto “lo” fecero, e si vede. Bastava tenere le case tre metri a destra e tre a sinistra; niente: ftqcCv, fu la non-regola. Che vuol dire ftqcCv, se non l’avete capito, ve lo spiego in privato.

Ulderico Nisticò