Il preside e il Natale


NataleIl preside di una scuola di Rozzano in Lombardia vieta il Natale, se no si offendono gli islamici. Non è un pagano, come vorrebbe certa stampa di pseudodestra; non è un islamico; non è niente di niente, solo uno affetto da quella peste del mondo contemporaneo che è il politicamente corretto. Tanto meno è un uomo coraggioso, anzi sa che spara a bersaglio fermo, e non si opporranno certo l’insegnante di religione, il parroco, il vescovo, i quali sono molto, ma molto più politicamente corretti di lui e la sanno lunga. Alle prossime elezioni, questo finora ignoto passacarte sarà deputato: e lo spero, così smette di fare danno alla scuola. Farà danno alla Camera? No, lì vota a comando del capogruppo, mica decide lui; perciò il preside vale un altro qualsiasi.

Ma la crisi del Natale è più antica di costui, e iniziò con l’arrivo, a dosi massicce, del Natale americano con Babbo, o Santa Claus che dir si voglia con amori e cene e spumanti e panettoni e cinepanettoni scolacciati, tutto tranne il Natale nel senso di “nascita” di Gesù Cristo Dio e Uomo, nato da Maria Vergine e quant’altro i superstiti cattolici recitano o fingono o s’illudono di recitare nel Credo. Natale americano buono per tutti e per nessuno, con molti acquisti e senza Dio; figuratevi se ci mettono i pastori, i Magi, santo Stefano, gli angeli, il presepe; e la domanda se Gesù venne sulla terra per turismo o per la Redenzione dal peccato originale…

Già, a forza di film e di professori e presidi, non so quanti bambini italiani sappiano che a Natale nasce Cristo, o non piuttosto sperino nell’arrivo di aberranti animali nordici muniti di regali. Non so quanti si domandino come mai a Natale dobbiamo essere più buoni che a Ferragosto o il 23 giugno o il 14 ottobre…

E se i bambini non sanno che a Natale nasce Gesù e non un tacchino da cucinare, che senso ha celebrare la Festa a scuola? Bravo, il preside di Rozzano! Un po’ ignorante, in quanto ignora che anche per gli islamici Gesù è un grandissimo profeta prima di Maometto, e che moltissime moschee sono intitolate a Maria. Ma non si può pretendere, legge i giornali.

Io intanto mi canto da solo Adeste, fideles, Tu scendi dalle stelle, e Quando nascette ninno; e spero in una zeppola, in nacatoli e sammartini, rigorosamente di magro la Vigilia. E che a nessuno venga a mente di abolire la Messa di mezzanotte se no si offendono Erode e Barabba.

Ulderico Nisticò


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