Incontro sull’identità di genere a Soverato: visibilizzare le persone trans e non binarie


Avete presente quando si fanno appelli per donazioni e raccolte di fondi? Piccoli contributi di tante persone che condividono e sostengono un progetto, una finalità comune o una causa nobile sono capaci di fare la differenza per molti.

Dopo aver conosciuto l’iniziativa dei nostri dibattiti liberi e del nostro progetto di cittadinanza attiva, sono arrivate le prime “donazioni”: idee e risorse umane che persone del nostro territorio ci stanno offrendo con creativa generosità ed emozionata speranza. In poco tempo, i nostri incontri hanno iniziato a riempirsi di persone di ogni età, ma anche di proposte, di sostegno, anche a distanza (conosciamo bene la pesante – e nostalgica – assenza nei nostri territori dei tanti e tante fuorisede). Siamo felici che un cerchio umano di parole stia avvicinandoci tra esseri umani e ci stia facendo convergere nel comune intento inclusivo di partecipare, dire la propria, confrontarsi, costruire consapevolezza pacifica e accoglienza reciproca.

Il 10 settembre 2023 abbiamo forse fatto la microstoria del nostro territorio: abbiamo parlato di identità di genere per la prima volta a Soverato, per la prima volta nel catanzarese in un dibattito aperto e non convegnistico, non accademico, non partitico, ma spontaneo e orizzontale. Come ogni storia che si rispetti, tutto è iniziato con un incontro.

Una cittadina di Soverato è rimasta affascinata dall’idea dei dibattiti liberi, dalla loro forza inclusiva. Così qualche sera fa ci ha contattate e, con la delicatezza tipica delle persone che agiscono la propria intelligenza emotiva, ci ha espresso il desiderio di farci conoscere una persona speciale e la sua storia difficile e bellissima, di dolore e rinascita. Ci ha parlato di un giovane attivista transgender argentino in vacanza a Soverato: Giovi Novello.

Entusiasticamente abbiamo subito accolto la sua proposta: la comunità trans è spesso invisibilizzata e sentiamo forte il peso del privilegio di chi, come noi, è cisgender; il tema dell’identità di genere inoltre ci sta a cuore. Giovi ha partecipato con le sue sorelle ad uno dei nostri dibattiti e ci siamo dati appuntamento alla domenica immediatamente successiva per averlo come ospite prima del suo rientro in Argentina.

E così veniamo alla sera del 10 settembre. Ci stiamo dilungando, lo sappiamo, ma questa non è la cronaca di un dibattito qualunque: l’altra sera, pur trovandoci all’aperto, l’aria a un certo punto era strozzata tante le emozioni emerse, affiorate piano piano e poi scoppiate fino a fenderci il cuore, squarciatosi non per disintegrarsi ma per disseminare quel sentimento che chiamiamo, senza paura di essere tacciate per “neomelodiche”, amore. Si sono intrecciate tante voci, tante storie, dubbi, domande, paure, considerazioni molto sentite, vicinanze emotive e anche rivelazioni.

Ogni storia comincia da un incontro dicevamo… Sappiamo tutti cosa vuol dire “incontro”; è una parola d’uso comune che verbalizziamo e viviamo ogni giorno. Ma l’altra sera abbiamo trovato in essa la meraviglia, l’accoglienza.

Più forze, non l’una contro l’altra, come l’etimologia latina di incontro ci ricorda, ma verso l’altra. Consci di essere tutti e tutte diversi, il 10 settembre abbiamo dimostrato di non cozzare, ma di convergere, di soffermarci l’uno rivolto verso l’altra e viceversa. Ecco il confronto, l’incontro, anche casuale, non programmato di questi dibattiti: ci siamo imbattuti gli uni e le une verso gli altri e le altre. Ed è stato un abbraccio di sfumature sterminate.

Cittadinanza attiva