Nella giornata della terra Specchiamoci Naturalmente


Nella 50 ° giornata della terra, occorre porre verso la stessa, uno specchio , quello prodotto da ognuno di noi, non solo nel ricordo del suo giorno, il 22 aprile, facendo proclami e inneggiando al rispetto, ricordandocene solo oggi delle condizioni della nostra naturale “casa”, ma soprattutto nelle azioni quotidiane fattive, di rispetto, di tutela che ogni essere umano doverosamente deve alla terra per tutto quello che ci ha donato e continua a donarci. Il nostro dovere , è’ quello di portare con ogni azione rispettosa, una goccia d’acqua pulita in quel bicchiere ecologista che dobbiamo avere , nel contenitore della nostra coscienza. Il rispetto parte dal nostro quotidiano, nella scelta di non trattare il territorio, i letti dei fiumi, i boschi come discariche a cielo aperto , di non compiere azioni di pesca e caccia in maniera selvaggia e di frodo, nel rispettare le varie misure di politiche di differenziazione dei rifiuti, cercando intelligentemente politiche e azioni di riciclo più possibile, non solo per la tutela, ma anche per creare nuove opportunità di lavoro , ricchezza dignitosa nel preservare la terra.

Oggi però assistiamo a comportamenti opposti che ”” l’animale”” uomo compie in maniera disinvolta e fuorilegge. Una quercia, un ulivo , per formarsi e strutturarsi, ci impiegano anche un secolo, donandoci utile e salubrità, mentre noi in dieci minuti li distruggiamo, un fondale marino, ci impiega anni nel comporsi nella sua variegata bellezza e ricchezza, ma occorrono due ore di pesca a strascico per renderlo ricco nella sua distruzione desolante, al pari di una ricca foresta che devastata da un incendio rimane nuda, nera e fumante dell’ ignoranza degli animali umani piromani che la incendiano. PERCHE’ TUTTO QUESTO?

In questo momento delicato, in questa fase storico-politica e sociale, dove l’intero globo , dovrà riflettere su che cosa ha prodotto un virus , che di certo non è frutto della natura, ma che di certo ha portato terrore, morte e dolore a tantissime persone oltre che danni ingenti all’economia e “certe “ insicurezze al nostro futuro. In questo momento, la natura cosa fa? Assistiamo al naturale comportamento abitudinario di animali che sono ritornati dopo tantissimi anni a occupare spazi , vallate , mari e campi che un tempo non erano violentate da irresponsabili politiche sull’edilizia che hanno sparso cemento selvaggiamente per scopo di lucro e che non erano inquinate acusticamente , chimicamente , ora assistiamo quasi sbalorditi alla discesa di cervi in centri abitati abruzzesi , a branchi di cinghiali che passeggiano su strade statali e persino a cuccioli di capriolo che si abbeverano in una fontana in un borgo lombardo.

Logico, ognuno di noi deve farsi un esame di coscienza, vagliando nel suo piccolo ogni azione civicamente evoluta , atta a tutelare la natura che ci circonda, al pari della politica che ha la responsabilità e l’obbligo di intraprendere nei fatti e non nella parate distintive, nuove politiche ambientali attuandole nel massimo rigore democratico e ambientalista, visto che l’animale uomo, non ha l’istinto animale, ma ha la ricchezza dell’intelletto, frutto della sua natura che lo avrebbe dovuto contraddistinguerlo , ma vedendo i risultati passati ed i danni prodotti, di certo non lo ha fatto, ma non meglio di adesso dove tutto quasi sembra resettarsi, sarà utile e intelligentemente cinico approfittarne per ripartire con azioni , abitudini nuove che saranno tasselli di un maestoso e civile mosaico, del nuovo stile di vita di ognuno di noi avrà.

AUGURI TERRA e scusaci, non ti abbiamo riservato ricchezze e rispetto , per come ce ne hai donato Tu.

Gianpiero Taverniti