Operazione antimafia in Lombardia, 11 arresti e 153 indagati. Coinvolta anche la ’Ndrangheta


È in corso un’ operazione dei carabinieri di Milano e Varese che sta portando alla esecuzione di undici ordinanze di custodia in carcere, al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 225 milioni di euro e alla notifica dell’avviso di conclusione indagini nei confronti di 153 indagati.

Si tratta di un’indagine coordinata dalla Dda che riguarda un contesto criminale attivo prevalentemente nel territorio lombardo, formato da persone legate alle organizzazioni di stampo mafioso cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra. Sono state effettuate 60 perquisizioni con l’impiego di oltre 600 carabinieri sull’intero territorio nazionale.

Si tratta, nella definizione degli inquirenti, del cosiddetto «sistema mafioso lombardo» che «gestisce risorse finanziare, relazionali ed operative, attraverso un vincolo stabile tra loro caratterizzato dalla gestione ed ottimizzazione dei rilevanti profitti derivanti da sofisticate operazioni finanziarie realizzate mettendo in comune società, capitali e liquidità».

Della “alleanza” tra le mafie in Lombardia aveva parlato, lo scorso agosto, anche il procuratore di Milano Marcello Viola durante un’audizione alla commissione antimafia. Recenti inchieste, aveva detto, «hanno evidenziato accordi stabili e duraturi tra ‘ndrangheta, criminalità siciliana e quella di stampo camorristico», fenomeno questo «particolarmente allarmante in quanto» dà solidità a «una rete trasversale» che opera soprattutto nel «settore del riciclaggio».

Dinamiche mafiose che, aveva spiegato Viola, «definiscono un network che si salda su interessi concreti». La nuova inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal pm della Dda Alessandra Cerreti, verte proprio su questo presunto “patto” tra mafie, ma le accuse di associazione mafiosa sono state tutte smontate nell’ordinanza del gip Perna.

La Dda milanese ora punta tutto sul Riesame e proverà a portare a processo gli oltre 150 indagati, dopo aver chiuso le indagini con atti notificati oggi, contestualmente all’esecuzione degli 11 arresti.

L’ordinanza del gip era stata depositata nelle scorse settimane e gli inquirenti, però, hanno deciso di ricorrere prima al Riesame e di chiudere le indagini contestualmente all’esecuzione dei pochi arresti accolti dal giudice. Nell’ultima relazione semestrale la Direzione investigativa antimafia aveva scritto, tra l’altro, che in Lombardia i «sodalizi mafiosi sarebbero ‘scesi a patti’ per assicurare alle aziende affiliate una sorta di rotazione nell’assegnazione dei contratti pubblici, pilotando le offerte da presentare e contenendo anche le offerte al ribasso degli oneri connessi».