Pagamenti online, pagamenti in contante? Gli italiani scelgono entrambi


La diffusione dei pagamenti online è un fenomeno indiscusso: già alla fine del 2021, secondo l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano, erano più di 46 milioni i consumatori cosiddetti “multicanale”, ovvero quelli per i quali i canali di pagamento digitale incidono nel percorso d’acquisto, anche se non in maniera esclusiva e totalizzante.

La dematerializzazione del contante e le metodologie cashless per le transazioni, sia sul comparto retail che sui marketplace, non ha eliminato la tendenza a voler acquistare ancora nei punti vendita in loco. In particolare, sempre nell’ambito dell’indagine, si distinguono i cosiddetti Digital Rooted, ovvero coloro che fanno ampio uso del web e sono inclini a modalità di pagamento come wallet e prepagate digitali. Si è tuttavia verificato anche un aumento dei Digital Engaged che, a differenza dei primi, usano agevolmente i dispositivi mobili, ma preferiscono comprare nei negozi e negli store del territorio. Permane una certa diffidenza verso la tecnologia e le transazioni online in coloro che sono denominati Digital Bouncers, rappresentati da circa il 22 per cento della popolazione, al momento del sondaggio.

Dai risultati di questa e altre indagini emerge un quadro fluido e poco nitido rispetto alla preferenza del contante rispetto al pagamento digitale, o meglio, rispetto alla scelta di comprare su Internet o in loco.

La soluzione, per intercettare questi nuovi tipi di acquirenti che amano fare lo switch in una prospettiva “multicanale”, proviene proprio dalle innovazioni introdotte dai maggiori sistemi di pagamento digitale in circolazione, in una visione di integrazione capace di venire incontro a ogni tipo di esigenza.

Ne è un esempio, su tutti, la Postepay, ovvero la prepagata del Gruppo Poste, in possesso di milioni di italiani (già nel 2018 erano 20 milioni le carte emesse, con 8 milioni di download della relativa app).

Oggi, con la versione Postepay Digital la carta approda completamente al formato digitale: eletta come Prodotto dell’Anno 2023 è gratuita e si può richiedere online, e i suoi punti di forza sono l’integrazione con lo SPID ma anche la possibilità di pagare sia online che nei negozi abilitati. Completamente svincolata dal supporto fisico, la Postepay Digital permette anche il trasferimento di denaro P2P. I sistemi di riconoscimento a protezione dei dati dell’utente ne fanno un metodo di pagamento adatto anche a vari tipi di servizi, tipo l’acquisto di biglietti del sistema di trasporti, le soste nelle strisce blu, ma anche il saldo di bollette, utenze, multe verso la pubblica amministrazione. Non solo: con la carta del Gruppo Poste anche i servizi digitali sono a prova di sicurezza, dall’acquisto di Bitcoin presso gli Exchange che accettano i circuiti internazionali Visa e Mastercard. Anche nei migliori siti scommesse Postepay è un metodo ricercato di deposito e prelievo, per questioni di cybersecurity ma anche per la rapidità e i costi contenuti delle operazioni. Per questo motivo la carta si utilizza anche per fare trading e aprire conti presso i broker prescelti.

Se Postepay, nella visione del Gruppo, è una tra le prepagate più utilizzate, altri strumenti di pagamento sono divenuti popolari proprio grazie alla loro trasversalità d’uso, e alla flessibilità garantita ai diversi tipi di utenti. Un altro esempio è Google Pay, dopo l’unificazione tra Android Pay e Google Wallet. Oltre ai pagamenti elettronici di ogni genere, e alla partnership con le più importanti banche presenti in Italia, tra i servizi offerti ce ne sono alcuni che nascono da accordi con Flixbus per l’acquisto di biglietti da app e con la compagnia low cost Vueling per il salvataggio delle varie carte d’imbarco.

Un approccio di questo genere, secondo gli esperti, è quello che porterà lo smartphone, negli anni a venire, a sostituire definitivamente il buon vecchio Pos, soprattutto con l’implementazione di tecnologie “SoftPOS” che ne faranno i primi terminali di pagamento, in sostituzione del tradizionale hardware. Non solo, si sta già pensando di includere opzioni di pagamento “on board” anche nel comparto automotive, e dunque direttamente dentro i veicoli, almeno come ipotizzato da Brian Dammeier, il presidente per il Nord America di Ayden, la nota società di pagamento olandese.

Versatilità, multicanalità, integrazione: il valore futuro del modello ibrido è emerso anche dal Netcomm Forum, evento nel quale è stata concentrata l’attenzione anche sul Metaverso, ormai una realtà consolidata soprattutto per le grandi case di Moda. Si pensi alla Fashion Week e agli eventi 3D nella iperrealtà aumentata del Metaverso: il ponte tra shopping online e fisico non si contrae, anzi, si estende a dismisura. Tanto che per qualcuno resta difficile parlare di online e offline, e si preferisce scegliere la variante “onlife”, tanto sintetica quanto significativa.