Perché 220ma in Europa?


La Calabria risulta 220ma su 234 regioni dell’Europa. Siccome però si contano anche dei buchi sperduti delle montagne di Grecia e Bulgaria, e qualche altra terra desolata, possiamo dire che la Calabria è ultima. Attenti che non si parla di soldi e basta, ma di un complesso di criteri di produzione, funzioni, efficienza… e, a proposito di efficienza, è disastrosa proprio la pubblica amministrazione regionale, provinciale, comunale eccetera.

Come mai? Qui occorre un’analisi diciamo vettoriale, di quali vettori generino il pessimo risultato. Provo a dirne qualcuno?
1. I Comuni sono 404, con pochissimi superiori a 20.000 abitanti, e i più con rare anime e ampi territori. Ovvio che non sono in grado di amministrarsi, e che andrebbero ridotti. Esempio: uno da Soverato a Guardavalle; uno delle Preserre; uno delle Serre; uno da Stalettì a Borgia…
2. L’agricoltura non produce perché gran parte del territorio è in abbandono (fatevi un giro per le campagne); urge ricostituire le unità agrarie minime sufficienti, e chi trascura il campicello, lo perde.
3. Serve quindi una reazione culturale proprio al mito degli anni 1950, ovvero divisione delle terre in microscopiche “quote”, che è stata causa dell’improduttività. L’agricoltura non è poesia, ma attività economica.

4. Ci sono in Calabria alcune materie prime di qualità: bergamotto, nocciole, qualche minerale; bisogna creare aziende per almeno la semilavorazione.
5. Creare non vuol dire dare soldi a pioggia, ma affidarsi a professionisti seri, e controllare annualmente che fanno, e se fanno. Se no, a casa.
6. Creare qualcosa non vuol dire un operaio e 44 dirigenti e passacarte, ma operai tanti e passacarte quasi nessuno: praticamente, basta un computer.

7. Al calabrese va cambiata la mentalità, affinché lavori r produca in Calabria con lo stesso spirito e le stesse energie con cui lavora se emigra a Milano o in Isvizzera. È qui che si cerca l’arte leggera, e, almeno fino a qualche tempo fa, la trovava.
8. Turismo? Oggi c’è quasi solo la balneazione estiva, con scarsissimo apporto delle altre forme di turismo, quali quello culturale, religioso, di salute… Urge stroncare il turismo in nero, causa diretta del degrado delle coste e della pessima qualità dei turist… beh, bagnanti.
9. I servizi non vanno aumentati, ma migliorati. La Calabria ha la più lunga rete stradale d’Italia, ma la gran parte sono tortuose mulattiere, da abolire e sostituire con pochi e moderni tratti, da tenere sotto manutenzione, e non come succede sotto i nostri occhi… e sotto le nostre gomme!!!

10. Lo stesso per la sanità. Non ci servono più ospedali ma più medici all’altezza del 2023, e non rimasti al “posto letto” e alle siringhe da bollire. I medici imboscati negli uffici, o a casa o al lavoro vero.
11. La scuola… sono necessarie più scuole professionali di alto livello. E la cultura classica… Per carità, non ho nulla contro il latino e greco, tutt’altro. Però non so che farmene di scuole che insegnino “i valori della classicità” e “qui fu la Magna Grecia” e altre chiacchiere, e se greco e latino devono essere, greco e latino siano: e ne dubito, università inclusa, e ne dubito per frequente personale prova!
12. Eccetera.

Ulderico Nisticò