Perché saremo nel 2024?


 Perché Dionigi lo Scita, ispirato da un’idea di Cassiodoro, sancì che il tempo doveva essere segnato dal Natale di Gesù, quindi avanti Cristo, e dopo Cristo. Semplice e chiaro, ponendo la Natività nell’anno 753 di Roma (AUC, ab Urbe condita); o, secondo altri, 752 o 751. Non fu un errore, ma una conseguenza del modo romano di misurare gli anni.

 Quello ufficiale è, sotto la monarchia, negli anni di ciascun re; nella repubblica, “M. Iunio Bruto L. Tarquinio Collatino coss [consulibus]”. Il 510 aC, in ablativo assoluto: sotto i consoli… usanza ufficiale che sopravvisse anche all’Impero d’Occidente.

 I consoli, eletti in autunno, entravano in carica le Calende di gennaio (Kalendis Januariis). Tuttavia il Calendario di Romolo era di dieci mesi, con ampia sfasatura tra il tempo ufficiale e quello effettuale, tanto che – ma che a nessun venga a mente – dovremmo cambiare un bel poco di date della storia studiata a scuola.

 Giulio Cesare, incaricato Sosigene di Alessandria, sancì i 365 giorni dell’anno. Poiché ogni anno avanzano sei ore, bisognò istituire un giorno intercalare: a[nte] d[iem] bis sextum Kal[endas] Marti[ias], 24 febbraio bis, donde bisestile; noi diciamo 29. Sarà bisestile il 2024.

 I mesi sono aggettivi, non nomi: Idibus Martiis = 15 marzo.

 Questo è il Calendario Giuliano, poi perfezionato da Luigi Giglio e decretato da papa Gregorio XIII nel 1582; e noi usiamo, ormai in tutto il mondo agli effetti civili, il Gregoriano.

 Altro discorso i mesi, dodici e di diversa durata. I giorni i calcolano in modo un po’ complicato. L’1 sono le Calendae, arum (si scrive anche K.); il 5, le Nonae, arum; il 13, Idus, uum; tranne Marzo, Maggio, Luglio e Ottobre, in cui le None sono il 7 e le Idi il 15: come purtroppo per lui patì proprio Cesare.

 La riforma di Cesare richiese del tempo per diffondersi, ed ecco le difficoltà di calcolo di Dionigi e altri. La Nascita di Gesù avviene, se i calcoli sono esatti, “C. Cornelio Lentulo L. Calpurnio Pisone consulibus”, ma essendo imperatore e tribuno e pontefice massimo C. Giulio Cesare Ottaviano Augusto; e governatore della Siria P. Sulpicio Quirino, anche se proprio questo fa molto discutere gli storiografi.

 I Greci calcolavano l’anno e i mesi città per città; ad Atene uno degli arconti era eponimo, e dava il nome all’anno. Per trovare un accordo, si usarono le Olimpiadi, istituite da Ercole, ma di fatto contate dal 776 ogni quattro anni. 

 Gli Arabi e musulmani iniziano la storia con l’Egira del 622 dC; Ebrei osservanti calcolano dalla Creazione, un seimila anni; i Giapponesi dalla discesa degli dei, attorno al 2700 aC. Manetone e Beroso affermano antichità di decine di migliaia di anni.

 La rivoluzione francese cambiò numeri di anni e nomi dei mesi, novità intellettualistiche eliminate da Napoleone; anche il Ventennio numerò 1936 XIV E. F., ma la cosa non durò a lungo. 

 Buon 2024, per quanto bisesto.

Ulderico Nisticò