Principessa d’Europa… e principi


 Due riuscite manifestazioni di selezione nazionale di miss, dal significativo nome di Principessa d’Europa. Faccio omaggio ai lettori di quanto sono stato invitato a dire presentandone una: una storia lunghissima, che qui esporrò per sintesi.

 La selezione delle fanciulle, che pare moderna, è vecchia quanto il mondo. La dea della Discordia [una dea che da qualche tempo sgavazza a Soverato: ne riparleremo] scatenò la lite tra le dee Era, Atena e Afrodite; e ne risultò la Guerra di Troia. Molti miti parlano di scelte di ragazze da sacrificare (di solito ritualmente, con hierodulia), e poi salvate da un eroe.

 Eutimo di Locri, pugile olimpionico e che in qualche modo è divenuto di Soverato, sconfisse a Temesa (Amantea) lo spettro Alibante, che pretendeva un sacrificio annuale di natura… erotica; e sposò la vergine salvata. Curiosissime notizie da studi antropologici ed etnologici, ma qui non è il caso.

 Il poeta Alceo canta le donne di Lesbo “giudicate nelle loro forme”, sollevando il peplo. Appare una giuria di ambo i sessi.

 Voglio parlarvi di, per par condicio, dei concorsi con esibizioni di maschi: un argomento di squisito argomento etologico tra gli animali, e che, come leggete, riguarda anche gli esseri umani.

 Tindaro, padre putativo di Elena, indisse un concorso cui parteciparono tantissimi re greci; scelse (infelicemente!) Menelao, ma imponendo agli altri di giurare il loro aiuto in caso di pericolo: ed ecco la suddetta Iliade.

 Fece lo stesso, ma è storia, il tiranno di Sicione, Clistene, per le nozze della figlia Agatirse. Narra Erodoto: «Dall’Italia vennero Smindiride di Sibari, il quale giunse al massimo di lusso per un uomo solo (e Sibari era allora al massimo della sua fioritura), e Damaso di Siri, figlio di Amiri detto il saggio». Ma Clistene scelse Megacle, e sarà il bisnonno di Pericle.

 Saltiamo alcuni secoli e i tornei di cavalieri per le figlie dei re, e veniamo ad altra cosa che ci riguarda da vicino. Carlo il Temerario ebbe la sfortunata idea di attaccare gli Svizzeri, i quali sono neutrali ma tutt’altro che pacifisti, e lo uccisero in circostanze davvero indegne di tanto sovrano. Gli successe la figlia Maria, alla cui mano, e al vasto e doviziosissimo Ducato, aspiravano molti principi; ma lei ne scelse uno nobile in quanto figlio dell’imperatore, però pochissimo potente e ancor meno ricco, ma affascinante. Maria di Borgogna e Massimiliano d’Asburgo si sposarono nel 1477, e sono i nonni paterni di Carlo V. Ecco una Principessa d’Europa!

 Più complicato, ma alla fine risolto, il problema di far eleggere imperatrice Maria Teresa, e trovarle marito. Scelsero Francesco Stefano duca di Lorena, che però lasciò il suo trono per divenire, nel 1737, granduca di Toscana; infine i due, nel frattempo divenuti imperatrice e imperatore, trovarono il tempo di mettere al mondo sedici figli: tra questi la sfortunata Maria Antonietta, e la nostra Maria Carolina, regina di Napoli e di Sicilia.

 Un poco di politica e un poco d’amore portarono Alberto di Sassonia Coburgo a principe consorte di Vittoria d’Hannover, nel 1837 regina di Gran Bretagna. Ne nacquero nove figli, i cui matrimoni guadagnarono a Vittoria l’appellativo di Nonna d’Europa.

 I concorsi di bellezza attuali iniziano nel XIX secolo. Le giovanissime e graziose fanciulle hanno allietato la manifestazione soveratese, con corteggio di canzoni e danza. Infatti, un concorso di bellezza non è solo di estetica: è una mostra di squisita femminilità; e una donna è bella se sa portare bene e con misura la sua bellezza e il suo stile.

Ulderico Nisticò