Dal 16 al 18 ottobre 1951 numerosi borghi collinari e montani della Calabria jonica della provincia di Reggio e di Catanzaro furono sferzati da ingenti piogge che causarono morti, crolli di case e devastazioni anche nelle campagne e migliaia di senzatetto. Quell’autunno tragiche alluvioni interessarono pure la Sardegna e il Polesine in Veneto con quasi cento morti. Fu un’alluvione epocale che mutò li assetti idrogeologici di interi territori e il trasferimento di migliaia di famiglie in altri luoghi, pure con un’intensa emigrazione.
La giovane Repubblica italiana, animata di entusiasmo per una ricostruzione anche democratica dopo la dittatura fascista e la disastrosa seconda guerra mondiale, diede prova di grande coraggio e di efficienza. Ed anche di accorato affetto. In Calabria, per buona parte delle famiglie sfollate riuscì a costruire, in meno di cinque mesi dai luttuosi eventi, non baracche come per analoghi disastri, bensì abitazioni durature in muratura, tutte localizzate sul litorale, lungo la statale jonica 106 e la ferrovia Reggio Calabria-Taranto. Nascevano così le cosiddette “Marine” … i nuovi paesi destinati, nei decenni, ad assumere un ruolo sempre più importante per i Comuni che avevano il loro capoluogo istituzionale in collina o in montagna.
Un esempio su tutti Badolato, in provincia di Catanzaro. Sui previsti 350 alloggi, ben 78 erano già pronti da abitare. L’allora Capo del Governo, Alcide De Gasperi, scese in Calabria per consegnare le chiavi degli appartamentini per gli alluvionati partendo dai Comuni del reggino. L’inaugurazione delle nuove case di Badolato Marina avvenne lunedì 24 marzo 1952, una data che segna la nascita di quella che adesso è diventata una dinamica cittadina, ricercata meta turistica-culturale. Una grande folla ha assistito alla solenne consegna delle chiavi al sindaco Andrea Talotta da parte del Presidente De Gasperi.
Tale momento storico avrebbe dovuto essere già celebrato istituzionalmente nel 2002, a cinquant’anni; nel 2012 a sessanta; e, fra qualche giorno, nel settantesimo anniversario. Niente di tutto ciò, nonostante l’Università delle Generazioni abbia ogni volta esortato a ricordare, pure a favore dei giovani e di coloro che non hanno vissuto o saputo di tale epopea sociale. Sarebbe bastata una targa o un piccolo monumento per tenere la memoria della nascita della Marina badolatese, pure a beneficio dei turisti o di chi vi transita.
Nell’estate 1987 un gruppo di artisti aveva posto in un angolo della Piazza Antonio Tropeano una colonna appartenuta al castello Toraldo di Badolato borgo in ricordo delle origini della gemmazione della Marina; ma gli Amministratori dell’epoca hanno preferito rimuovere quel monumento senza fare altro a riguardo.
Dunque, resterà muto pure il 24 marzo 2022, a 70 anni dalla nascita ufficiale delle Marina joniche inaugurate da De Gasperi. A Badolato, però, da tempo è a lavoro l’associazione culturale “Circolo Letterario Nicola Caporale” (intitolato al Poeta che ha dedicato a questo paese liriche, libri e pitture narrative). Pare che, a causa della pandemia, la cerimonia voluta da tale sodalizio slitterà ad altra data.
Oltre ad una targa commemorativa che sarà messa sul posto dove De Gasperi fece la consegna delle chiavi al sindaco, ci saranno altre manifestazioni collaterali per tutto l’arco di questo anno. Sono stati invitati ad intervenire il Presidente della Repubblica Mattarella e il Capo del Governo Draghi … sulle orme di De Gasperi. Vedremo se nel corso di questo anno 2022 qualcosa di istituzionale si muoverà o tutto sarà muto e dimenticato come sempre. O lasciato soltanto ad una pur lodevole iniziativa privata.