Soverato, la disfatta di una città di mare: l’acquario diventa una clinica


Amministrazione Cambiamenti, capace di cambiare persino la destinazione d’uso di un BENE PUBBLICO COSTRUITO CON FONDI COMUNITARI.

Da circa un paio di mesi, silenziosa, sto seguendo con attenzione gli sviluppi che ruotano sui Beni al patrimonio Comunale rimasti e la loro gestione.

Ora è il momento dell’Acquario, imponente costruzione di una precedente Amministrazione per mezzo di finanziamenti comunitari, che perderà la sua destinazione d’uso per arbitraria decisione di questa Giunta.

Quasi ogni Città italiana, che vanta una tradizione marinara, nonché di turismo balneare, ha rafforzato il suo nome con la costruzione di un Acquario. Anche Soverato, lo fece, andò male nella gestione, ma partiamo da un punto fermo: abbiamo un immobile adibito ad Acquario, o meglio lo avremo ancora per poco.

Genova, Cattolica, Livorno, Orbetello, Napoli, persino Trieste e Milano – per citarne alcuni- sono le Città che vivono del turismo ricavato dalla biologia marina, dalle terapie per l’autismo, Città che pensano all’Università del Mare e non a locare a qualche sanitario del posto per usare la “talassoterapia” e lucrare su un bene che potrebbe garantire POSTI DI LAVORO ed INTROITI COMUNALI PRESENTI E FUTURI.

Stiamo perdendo tutto, stiamo perdendo l’essenza di questa Città, ci stiamo uniformando al grigiore delle scelte autoritarie e personalistiche di questa Giunta, il Consiglio Comunale è assente, non viene interpellato e qui si parla di beni pubblici di tutti i cittadini. Come fu per le antenne sul lastrico solare, dove decise per la locazione la Giunta, così sta accadendo per l’Acquario: la Giunta in quattro mura decide per tutti.

L’Acquario non deve perdere la sua destinazione d’uso.
L’Acquario deve essere gestito da chi lo può fare rimanere Acquario, che sia un’impresa, una cooperativa, una gestione dell’Ente, ma deve rimanere Acquario! Il bando non può far perdere la sua identità.
L’Acquario non è una clinica privata e non lo deve diventare!
La clinica privata la deve costruire chi la desidera, non le tasche dei Cittadini!

Che non ci sia alcuna capacità manageriale in questa Giunta, penso di averlo ribadito migliaia di volte, ma questa è l’ennesima prova della totale incapacità di gestione e di personalismi.

Naturalmente è chiaro che per arrivare ad un bando del genere, gli accordi siano già stati presi, o vogliamo dire che è un’idea uscita dal vaso della Giunta quella di trasformare l’Acquario in una clinica?
Quando apriremo gli occhi, sarà troppo tardi!

Da parte mia: l’Acquario non si tocca, e spero che questa volta la Città si svegli e insorga!

Azzurra Rita Ranieri – Consigliere comunale di Soverato