Ordinaria follia sanitaria, lettera aperta al sindaco di Soverato


Gentile Sindaco Alecci, sono sorpresa del suo “sdegno, amarezza e rabbia”. Lei è in campo da molti anni, dovrebbe sapere che la situazione è questa e purtroppo permane tale. Anche a Soverato, purtroppo, abbiamo sentito e visto incuria, trascuratezza, fondi dedicati ai servizi per gli anziani che sono stati “stornati” altrove, e un guardare dall’altra parte che giorno dopo giorno porta ai guasti che sono prevedibili e conseguenti.

Adesso, in piena emergenza sanitaria, il presidente ff Nino Spirlì ci inonda di dirette Facebook per dilettarci di stoccafisso, carciofi ripieni, “pipi e patati”, snocciolandoci anche le sue risposte ai commenti di chi lo segue: “Sì, Laura, quanto è buono il baccalà”, “Che bello, Enzino, che mangi gli spaghetti”, “Bravo, Peppuccio, un bacione”…

Una miseria e una tristezza infinita che pur riportata da giornali e TV non scalfisce la coriacea rassegnazione – o altro – dei calabresi.
E ancora lo abbiamo sentito, sempre Spirlì, apostrofare il governo che “annaca il pecoro”, dopo averci deliziato pure di “u’ nigru” e “frocio”, epiteti che riferisce di considerare sacri e intoccabili. Siamo lo zimbello d’Italia!

Ogni scandalo ci è sfilato sotto il nostro indifferente naso. Ogni disservizio/negligenza/ruberia/vagabondaggine/insolenza dei servizi pubblici, pur denunciata e portata all’attenzione, non ha neanche graffiato il vetro spesso del misero potere che si pasce di tutto ciò.

Il popolo calabrese, pur chiamato a raccolta per condividere sdegno e ribellione, imbelle e inerte resta indifferente, magari una risatina, o spallucce, nulla di più.
E’ questo il peggio e la vera emergenza.

“Vergogna, vergogna”, grida lei.
Certo, anch’io mi vergogno, però DOPO, dopo che si è molto, moltissimo, vergognata la classe politica di cui anche lei fa parte.

C’è una sostanziale differenza tra me e lei, lei può ribaltare il tavolo, io no.
Lei ha un impatto mediatico, io no.
Io, più che ribellarmi ai piccoli grandi soprusi che subisco personalmente, più che scrivere ai responsabili degli ambiti eventualmente coinvolti, più che tentare di sensibilizzare nel mio piccolissimo, più che scrivere ai giornali, altro non posso fare.

Lei può: ha platea, mezzi, risonanza, organizzazione.
Ribalti il tavolo, sindaco! Lo può fare!

Ribaltate il tavolo, Sindaci tutti!
Lo dovete fare!

NB: mia madre, 92 anni, ancora non vaccinata.

Cordiali saluti
Lucia Talarico
Soverato