Soverato, la storia a lieto fine di Beauty Davis che oggi lavora nel lido San Domenico 


Assunta regolarmente dal lido San Domenico di Soverato, la 25enne nigeriana aggredita l’anno scorso dal datore di lavoro solo per aver chiesto la propria retribuzione 

 In Calabria, ci sono degli imprenditori che hanno una mentalità (imprenditoriale) antiquata e un sistema valoriale discutibile (senza rispetto, amore).

Pensano solo al profitto e al proprio tornaconto senza preoccuparsi minimamente della responsabilità sociale d’impresa e quindi della cultura d’impresa. 

Alcuni imprenditori in Calabria sfruttano e non retribuiscono a prescindere dalla nazionalità del lavoratore, dalle sue condizioni familiari e se il lavoro è stagionale o meno.

Esiste però una classe imprenditoriale differente che non emerge e di cui la stampa nazionale non parla, composta da persone che cercano di riparare quei danni commessi da altri e che ledono l’immagine del territorio. 

“Soverato non è la città del caporalato delle spiagge o della schiavitù del lavoro”, come ha affermato il presidente del Consiglio comunale della città Salvatore Riccio. 

A dimostrazione che si è trattato di un caso isolato, vi è la solidarietà che la ragazza ha ricevuto da parte della politica, di professionisti e di associazioni del territorio che si sono indignati per quanto accaduto e che hanno offerto da subito aiuto alla malcapitata. 

Tra queste, i titolari del lido San Domenico che dal 1877 offrono un servizio eccellente. Oggi, Beauty Davis lavora nel lido San Domenico ed è regolarmente retribuita.

Foto e articolo di Paolo Marraffa