L’antimafia dei fatti a Pentone, Angela Napoli: noi calabresi non abbiamo avuto la capacità di indignarci


2L’antimafia dei fatti può partire dal cambiamento di ciascuno nella vita di tutti i giorni, è uno dei messaggi emersi dall’incontro con Angela Napoli, già parlamentare nota per l’impegno nell’antimafia. La presentazione del suo libro, ‘L’antimafia dei fatti’, è stata promossa da Rinascita per Pentone in collaborazione con l’associazione Risveglio Ideale. È stata moderata dalla giornalista Rosanna Bergamo, e introdotta da Vincenzo Marino, capogruppo di Rinascita, che ha fortemente caldeggiato l’evento. Ieri, nella sala consiliare del Comune di Pentone, dopo i saluti del sindaco Michele Merante, sono intervenuti Francesco Citriniti, capogruppo di Amare Pentone, Mario Muzzì, co-fondatore di Risveglio Ideale e Alessandra Albanese della stessa associazione. Testimonianze e spunti di discussione sono emersi anche dagli interventi dei presenti.
Angela Napoli ha spiegato la motivazione del libro: poter continuare a girare, discutere, incontrare i cittadini, invitarli al risveglio che crede necessario. La co-fondatrice e presidente di Risveglio Ideale ha menzionato l’assuefazione dei cittadini e, più volte, ha invitato alla partecipazione attiva, all’impegno di chi non si limita a dire no, ma si rimbocca le maniche e propone un’alternativa. «Noi calabresi non abbiamo avuto la capacità di indignarci – ha detto – indigniamoci». Molteplici i punti toccati nel suo intervento. Tra gli altri, la mancanza di volontà politica nel varare certe leggi utili a contrastare la mafia, il fatto che la politica non dovrebbe occuparsi di sanità, la necessità di fare nomi e cognomi.
L’accento su quelli che possono essere atteggiamenti mafiosi è stato posto dalla giornalista Rosanna Bergamo che ha traghettato la presentazione da un intervento all’altro. Per Vincenzo Marino non si deve mai smettere di parlare di mafia e di responsabilizzare i cittadini. Il capogruppo di Rinascita per Pentone ha indicato nella Napoli un modello, soprattutto per i giovani. «Come bisogna fare antimafia? Con i convegni, con i manifesti o concretamente? – ha domandato – e a Pentone, l’atteggiamento mafioso esiste o non esiste? Esiste».
Mario Muzzì ha rimarcato il valore pedagogico di iniziative come quella di ieri e ha tracciato un’utopia: fare prevenzione. Per il co-fondatore di Risveglio Ideale, la molla che spinge a delinquere è il denaro, l’accumulo di ricchezze, quindi ha fatto riferimento alla proposta di legge per la tracciabilità dei capitali. Francesco Citriniti si è soffermato sul cambiamento della mafia negli ultimi 30 anni. Ha, inoltre, portato i saluti di Brunella Scozzafava, presidente di Isegoria (ieri assente). Alessandra Albanese è ritornata sugli atteggiamenti mafiosi nella quotidianità citando, tra gli altri esempi, la sanità.

Rita Paonessa


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