Presentato il romanzo d’esordio dello studente catanzarese Enrico Fratto


E’ stato presentato nella sala del Consiglio provinciale di Catanzaro, davanti ad un nutrito pubblico, il romanzo d’esordio dello studente catanzarese Enrico Fratto dal titolo “Nessuna corrispondenza”, pubblicato dalla casa editrice La Rondine. Una storia profondamente legata ai risvolti geopolitici attuali e che racconta la storia di un agente dell’FBI, William Smith, che in una New York costantemente sorvegliata per sventare potenziali attacchi terroristici dopo l’11 settembre 2001, si imbatte in quella che sembra decisamente una minaccia di matrice islamica. Le prove in mano al Bureau conducono l’investigatore su una pista di difficile interpretazione, ricca di incongruenze e indizi informatici ambigui, che inizialmente nascondono a Smith la soluzione. Grazie all’esperienza ventennale e al suo intuito, l’agente si ritroverà a dare la caccia a criminali elusivi, imbattendosi in un faccia a faccia mozzafiato. Una storia accattivante che è nata dalla fantasia di uno studente di 21 anni che frequenta la facoltà di Medicina e chirurgia, presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, e che si è già distinto come autore emergente per aver ricevuto un premio nell’ambito del concorso letterario nazionale 88.88 al Salone del libro di Torino.

Ad affiancarlo durante la presentazione del libro è stato l’avvocato Felice Foresta che ha sottolineato come il lavoro di Fratto rappresenti l’esempio delle grandi potenzialità che le nuove generazioni sono capaci di esprimere e che meritano di essere valorizzate. Un pensiero condiviso anche da Armando Vitale, presidente dell’associazione Gutenberg, il quale ha aggiunto che il giovane autore si distingue per la capacità di unire il talento scientifico alla passione per la scrittura nella ricerca di uno stile personale e di un linguaggio moderno. Lo stesso Fratto, nel ringraziare tutti coloro che lo hanno sostenuto in questo percorso, ha evidenziato che “l’idea del romanzo è stata ispirata dai fatti dell’attualità legati agli attentati terroristici e alla paura ormai distillata in tutti noi. L’intreccio è quello tipico di una storia di spionaggio all’interno della quale ho voluto inserire alcuni cliché sugli agenti segreti riletti con taglio ironico. C’è sicuramente qualcosa di me nel protagonista, anche se è troppo più bravo di me per potermi paragonare a lui”.


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