Chiaravalle, l’affondo di Foti: “Vito Maida: il consigliere solitario che ha paura del confronto”


“La sfida politica a un dibattito pubblico viene sempre puntualmente rifiutata”

“Ma dove sarà mai finito il nostro consigliere di minoranza Vito Maida? Sembra che il nostro eroe preferisca parlarsi addosso, in totale solitudine, piuttosto che confrontarsi politicamente. Una sfida troppo grande da affrontare?”. A scriverlo è il consigliere di maggioranza Claudio Foti.

In una nota stampa di fuoco, Foti non le manda a dire: “Continuo a chiedere un confronto pubblico televisivo al consigliere Maida sulle solite cose che dice ormai da mesi in totale solitudine. Temi, a mio avviso, risibili che non si appoggiano su fatti concreti a supporto delle sue affermazioni. Per mettere fine a questa giostra di interviste e comunicati solitari ho chiesto a più riprese un confronto, televisivo o pubblico, a sua scelta. Ipotesi da lui sempre puntualmente rifiutata”.

“Sembra davvero strano – prosegue Foti – che un giovane rampante come Maida rifiuti la possibilità di un confronto politico. Se fosse veramente sicuro di quello che dice, dovrebbe essere felice di potersi confrontare con il suo avversario. Eppure, ogni volta che si presenta l’occasione, svicola, si defila, preferisce lanciare il sasso e poi ritirarsi in buon ordine dietro le quinte”.

“Se questa è la nuova politica…” conclude Foti, lasciando in sospeso “una domanda che forse Maida dovrebbe porsi”. “Certamente – conclude la nota – il consiglio comunale è una sede istituzionale dove confrontarsi e ci si confronta eccome, ma il problema è che dinanzi ai microfoni delle televisioni locali e su Facebook, Maida dice tutt’altro. Ecco perché sarebbe necessario un confronto pubblico, in modo da far emergere chiaramente le posizioni di ciascuno e dare ai cittadini l’opportunità di formarsi un’opinione informata. Ma, conoscendo il nostro consigliere solitario, è più probabile che preferisca evitare anche questa riflessione, rifugiandosi nel suo mondo fatto di comunicati stampa e monologhi senza fine”.