Elezioni? Pensa alla salute


Il covid c’è, però c’è pure che se uno deve soldi, dice che non paga per covid, e se uno ha una pratica burocratica, non gliela fanno per covid: insomma, e come sempre nella storia delle catastrofi, a qualcuno il covid fa comodo. Per esempio, Conte, il quale non rischia la crisi perché c’è il covid.

La Calabria, ovviamente per covid, rinvia le elezioni a nemmeno si sa quando. Sorpresa di Capodanno, mentre già il 31 avevano affisso i manifesti ufficiali per il 14 febbraio; a Soverato, ieri 1. Al posto dei sindaci, manderei la fattura della stampa a Stato e Regione.

Eh, ma che ci volete fare? È il covid, e dobbiamo pensare alla salute.
Vedete di non capire male, ragazzi. Con i nomi che giravano, con il vuoto torricelliano dei partiti e delle zucche dei loro capi, mi sta bene così. Votare per avere un pincopallino qualsiasi di centro(destra), o, in improbabile caso, di centrosinistra, erano altri soldi gettati al vento. Per Irto, Viscomi, R. Occhiuto… meglio Spirlì, il quale, avendo dichiarato che non intende candidarsi, se ne può fregare dei potenziali elettori; e bene o male sta imparando il mestiere di presidente.

Voteremo, pare… in seguito, molto in seguito. Vi ricordo che il 4 aprile è Santa Pasqua.
Ebbene, perché non utilizziamo gennaio, febbraio, marzo e aprile per fare quello che, a oggi 2 gennaio, nessuno si era sognato di fare, cioè ragionare di Calabria?

E chi, ragionare? Ah, certo non le “forze politiche”, che sono segretari regionali di partiti senza manco un iscritto; e che conosciamo bene… nel senso che non li abbiamo mai sentiti esprimere un parere nemmeno sull’ipotesi che la Reggina resti o meno in serie B. Improbabile mi pare che Tallini, Magorno, Invernizzi, Viscomi, Vono, Occhiuto, eccetera, dicano nei primi mesi del 2021 quello che mai in vita loro pensarono per sei o sette decenni dalla nascita a oggi.

Dicono, intendo, cose serie e sul serio: a chiacchiere a ruota libera, sono bravissimi. Sapete come farei io, se dovessi riunire un convegno? Dieci minuti esatti ad intervento, poi si spegne automaticamente il microfono. Ahahahahah. Chiunque prenda la parola, fossero anche Machiavelli e Guicciardini. E non ne vedo, in giro. Ci sono i machiavellini della domenica tipo Salvini quando si diede la zappa sui piedi e ci ha ammollato la scafista ministro; ma ferrei e spicci come il Guicciardini… ripassatevelo, ragazzi… ammesso che a scuola ve l’abbiano mai fatto studiare. Comunque, anche a messer Francesco, dieci minuti: a lui basterebbero, se leggete i Ricordi. Quelli che dei dieci minuti ne sprecano otto a spiegare che saranno brevi, peggio per loro.

La Calabria ha qualche problemino: è l’ultima per tutti gli indicatori buoni, e primissima per quelli cattivi; non produce niente, e nemmeno più campa di stipendi; la sua cultura foraggiata è piagnona e vuota e autolesionista; il turismo è un caos di 15 gg ad agosto… Ebbene, finora nessun politicante calabrese ha mai espresso un sussurro su questo argomento, né pro né contro né pareggio. Ragazzi, in queste condizioni, che andiamo a votare? E per chi? E per cosa? Evviva il covid.

A proposito. Per effetto del referendum, i parlamentari calabri scendono da 30 a 19: e sono sempre assai, ma contentiamoci. Ebbene, perché la Calabria, se perde 11 parlamentari, deve mantenere 30 consiglieri regionali, la stragrande maggioranza dei quali Illustrissimi Sconosciuti e muti?
Bastano 19… e, ripeto, sarebbero pure troppi. Si fa a tempo, per una legge regionale. Sì, ma ve l’immaginate, coloro, che si autolicenziano? E poi, ragazzi, c’è il covid.

Ulderico Nisticò