Foibe. Il giorno del ricordo


La storia delle Foibe si inscrive di diritto tra i peggiori esempi di lucida follia del genere umano. Lo scrive Antonio Chiefalo, coordinatore provinciale della Lega – Salvini Premier, Catanzaro.

Il passato spesso restituisce gravità indicibili che la strumentalizzazione politica nega od esalta a seconda della convenienza, ma le tragedie sono oggettive ed appartengono a tutti. Certo non fa onore a nessuno scoprire che solo dal vicino 2005 esiste il “giorno del ricordo” delle Foibe a dimostrazione che lo stesso ricordo, come la conoscenza, è dominato ed indirizzato da storici e statisti burattini, e a loro volta burattinai, che non hanno e non hanno avuto minore responsabilità di chi mise in opera quelle atrocità. Chi ammazza il passato mistifica il presente e corrompe il futuro.

Negare l’innegabile o dissimulare ciò che pur non sia suscettivo di essere nascosto equivale a concorrere nel fatto ed allora è sbalorditivo quanto vergognoso che nelle scuole, almeno sino a ieri, “Foiba” fosse termine sconosciuto.

La storia parla di stermini ma ne raccontata solo alcuni. Questo è il fallimento dell’onestà. Foibe. Erano italiani e per tale ragione condannati al massacro. L’aberrazione sottaciuta perché parlarne era politicamente scorretto. Migliaia di persone comuni, compresi donne, anziani, bambini, sol perché italiani, furono condannati a morire dietro sofferenze inenarrabili.

Noi abbiamo l’obbligo di ricordare per insegnare il ricordo. Non c’è colore politico da assegnare a miserie umane di tale portata. Non c’è tragedia che possa avere significato di pietà diverso dalle altre. Noi siamo il genere umano, responsabile e doverosamente sciente di quanto schifo certe “soluzioni” facciano. Sempre. Comunque.


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